E’ già presente da qualche settimana un nuovo thriller di un autore italiano che non ha nulla da invidiare ad autori anglosassoni e/o del Nord Europa, ma che, anzi, nei suoi romanzi ha saputo dire cose nuove e interessanti. Parliamo di Donato Carrisi e il romanzo ora in libreria ha il titolo de Il cacciatore del buio (2014).

Con il presente romanzo l’autore torna a disegnare, magistralmente, la città di Roma, Una città che nasconde nel suo ventre oscuro un mondo terribile, segreto e sconosciuto ai più.

Tornano in azione i protagonisti che abbiamo conosciuto nel romanzo Il tribunale delle anime e cioè Marcus, un uomo “che non esiste” vive a Roma e si muove tra le ombre della città.

Marcus vive nell’angoscia di non sapere chi è in quanto “è nato una seconda volta” ma prima era dovuto morire e il suo unico contatto è un misterioso uomo che si muove con discrezione ma anche con disinvoltura nei recessi segreti della Città del Vaticano e all’interno del Vaticano stesso. Si chiama Clemente ed è il suo mentore e finalmente in questo secondo volume qualcosa si chiarirà e il lettore verrà a conoscenza che Marcus e Clemente sono dei “penitenzieri”, dei preti che operano in segreto per la Chiesa ed è ovvio che il fine della loro organizzazione è combattere il male. Attenzione si tratta del Male assoluto!

Altro interessante protagonista è Sandra che lavora nella polizia, lavora non con la pistola ma con la macchina fotografica, è una “fotorilevatrice”. Con le sue foto ferma per sempre i luoghi dove sono avvenuti fatti di sangue. Era la migliore del suo corso e ha l’abilità di riuscire a “fotografare il vuoto”, con le sue foto cattura dettagli che sfuggono a occhio nudo.

Nella pineta di Ostia due giovani, in auto, si fermano in un luogo appartato per scambiarsi delle effusioni, ma poco dopo avviene qualcosa di orribile, la polizia avvertita il mattino dopo da un podista trova una scena orripilante. Il ragazzo è fuori dalla auto ed è stato ucciso da un colpo di pistola alla nuca, la ragazza è legata al sedile e li è stata “inchiodata” da un grosso e particolare coltello.

Sandra scatta  centinaia di foto e mentre le scarica sul computer per inviarle in centrale si accorge che in una di queste la ragazza ha aperto gli occhi. Non è morta, come ipotizzato in un primo momento dal medico legale, è morente e subito viene portata in ospedale dove si spera di salvarla.

Durante la notte Sandra sente di aver ignorato qualcosa di importante, non ha fotografato il vuoto nella scena del delitto e da sola torna nella pineta, dove incontra Marcus,  la cui dote gli ha fatto sentire che li ha agito il Male.

Entrambi hanno visto giusto e nel luogo del delitto sorprendono qualcuno chinato a scavare che come avverte il loro arrivo fugge facendo perdere le sue tracce nel buio della notte.

Ancora una volta Marcus  e Sandra si trovano a lottare  contro una follia omicida che risponde a un disegno folle, terribile ma anche seducente.

Con questo romanzo Donato Carrisi consacra definitivamente la sua verve immaginativa e il suo stile, pietre miliari con le quali gli altri scrittori dovranno confrontarsi. Una trama piena di svolte inattese, una scrittura ricca di immagini ammalianti e scorrevole che lascia il segno nella memoria di ogni lettore

l’autore:

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento per poi diventare sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore di romanzi bestseller internazionali. Ha vinto prestigiosi premi fra cui il Bancarella in Italia, il Prix Polar e il Prix Livre de poche, il più importante premio dei lettori in Francia.

Alla fine del presente volume è riportata una conversazione con l’autore

la quarta:

Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l’inizio di un racconto.

Questo è il romanzo di un uomo che non ha più niente – non ha identità, non ha memoria, non ha amore né odio – se non la propria rabbia... E un talento segreto. Perché Marcus è l’ultimo dei penitenzieri: è un prete che ha la capacità di scovare le anomalie e di intravedere i fili che intessono la trama di ogni omicidio. Ma questa trama rischia di essere impossibile da ricostruire, anche per lui.

Questo è il romanzo di una donna che sta cercando di ricostruire se stessa. Anche Sandra lavora sulle scene del crimine, ma diversamente da Marcus non si deve nascondere, se non dietro l’obiettivo della sua macchina fotografica. Perché Sandra è una fotorilevatrice della polizia: il suo talento è fotografare il nulla, per renderlo visibile. Ma stavolta il nulla rischia di inghiottirla. Questo è il romanzo di una follia omicida che risponde a un disegno, terribile eppure seducente. E ogni volta che Marcus e Sandra pensano di aver afferrato un lembo della verità, scoprono uno scenario ancora più inquietante e minaccioso.

Questo è il romanzo che leggerete combattendo la stessa lotta di Marcus, scontrandovi con gli stessi enigmi che attanagliano Sandra, vivendo delle stesse speranze e delle stesse paure fino all’ultima riga. E non dimenticherete più.

Il cacciatore del buio di Donato Carrisi (2014)

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1154, pagg. 401, euro 18,60