Matteo Codignola continua la sua cura del “canone” di James Bond portando nella collana Adelphi dedicata a 007 il romanzo Moonraker (1955), tradotto da Massimo Bocchiola dopo che i lettori l’hanno conosciuto sin dagli anni Sessanta come Il grande slam della morte con la traduzione di Roselia Irti Rossi.

Dalla quarta di copertina:

Per la seconda parte di questo romanzo, in cui Bond tenta di scongiurare l'attacco nucleare che il diabolico Hugo Drax ha pianificato contro Londra, Fleming aveva fatto ricerche molto accurate, sfruttando la consulenza sia del­l'ente spaziale britannico sia del futuro autore di 2001: Odissea nello spazio Ar­thur C. Clarke. Per la lunghissima e tormentosa partita a bridge – contro Hugo Drax, naturalmente –, invece, così come per i molti e preziosi dettagli sulla vita notturna londinese, e per la fisionomia della terza Bond Girl della serie, la formidabile Gala Brand, aveva attinto a quella che comunemente si chiama «esperienza personale». Quanto alla routine quotidiana – in origine il libro si intitolava I lunedì sono un incubo – e allo stile di vita di Bond a Londra, qui svelati per la prima volta, erano, con pochi ritocchi, gli stessi del suo autore. Il risultato è la storia più complessa e autentica (oltre che più ferocemente inglese) di Fleming, che sulla sua copia personale di Moonraker aveva scritto una riga da considerare, come sempre, la miglior guida possibile alla lettura: «Ispirato al copione di un film cui ho pensato per molto tempo e alla strada di Dover, su cui ho guidato per anni quando abitavo a St Margaret's Bay».

         

Moonraker di Ian Fleming (Adelphi - Fabula), 270 pagine, euro 18,00 - ISBN - 9788845927959 - Traduzione di Massimo Bocchiola