Per tutti i fans del filone degli sceneggiati televisivi, in voga in Italia negli anni '70 e '80, quello di Biagio Proietti è un nome molto noto.

Regista e autore prolifico, è infatti l'artefice insieme a Diana Crispo, sua compagna nella vita oltre che sul lavoro, di numerosi script di famose produzioni poliziesche tra cui spiccano: Coralba, Dov’è Anna?, la cui ultima puntata è stata seguita da 24 milioni di telespettatori, Ho incontrato un’ombra, Racconti fantastici, L’ultimo aereo per Venezia e Sound, film TV nel cui cast figura anche il noto attore statunitense Peter Fonda.

E proprio da un loro vecchio soggetto, La mia vita con Daniela, da cui è stato tratto un lungometraggio in due puntate andato in onda con successo nel 1976, i due hanno preso spunto per scrivere Chiunque io sia.

Quarto romanzo che porta la firma di Proietti, pubblicato dall'editore milanese Hobby & Work, questo libro, un giallo sofisticato e coinvolgente, ha molte caratteristiche che lo rendono simile ad una sceneggiatura cinematografica.

Divisa in brevissimi capitoli, che suggeriscono l'idea di scene, quest'opera, una storia intrigante che si svolge tra Roma, Firenze e Bruxelles, ha inoltre tutti gli elementi per far presa sul lettore.

Con una prosa concisa, semplice e dal ritmo incalzante, vengono narrate le vicissitudini dell’avvocato Guido Morelli che un bel giorno si trova davanti Bianca Rizzi, una ragazza identica alla moglie Daniela, scomparsa otto mesi prima.

Non solo Bianca è molto simile fisicamente a Daniela ma una serie di indizi inequivocabili dimostrano che è proprio lei.

Comincia così una lunga e accurata indagine nel passato di questa donna, attraverso la quale Morelli riuscirà infine a venire a capo di un enigma che sembra sfuggire ad ogni logica umana.

Ciò che scoprirà non riuscirà però a sollevarlo da tutte le angosce che prova e, nonostante un ritorno della coppia ad una vita con una parvenza di normalità, un finale del tutto inaspettato insinuerà molti dubbi sulla reale conclusione di una vicenda caratterizzata, oltre che da una trama serrata e avvincente, da personaggi molto credibili e ben connotati psicologicamente.

Alla luce di quanto scritto, si può quindi affermare che la lettura di questo volume, ispirato con grandissima eleganza ai temi presenti nella filmografia di Alfred Hitchcock e in cui la realtà quotidiana si carica di risvolti imprevedibili e conseguenze cupe e tenebrose che culminano in uno straordinario colpo di scena finale, sia consigliata non solo agli amanti della letteratura gialla e noir, ma anche agli appassionati del buon cinema poliziesco.