Continua la presentazione in ESCLUSIVA per ThrillerMagazine del primo capitolo de Il Cavaliere d’Islanda, il nuovo romanzo storico di Claudia Salvatori.

Il libro - targato Mondadori - è da inizio mese in libreria e rappresenta un bel salto temporale per l’autrice: dopo Messalina (Il mago e l’imperatrice, 2010) ed Eliogabalo (Il sole invincibile, 2011), si passa alla storia europea del dodicesimo secolo vista da un outsider, cioè da un’islandese.

  

Dopo aver conosciuto il giovane Kveld ed il suo intransigente padre, è il momento di continuare la narrazione conoscendo la madre del protagonista e scoprendo alcuni risvolti del suo passato.

(Per chi avesse perso la prima puntata, ecco il link: racconti/12495/)

   

«La madre di Kveld era Bera Yngvarsdóttir, figlia di Yngvar, figlio di Bera Egilsdóttir, figlia di Egill. Bella come l’estate islandese, un tempo raggiante come la dea Freya, prima del suo matrimonio con Brian.

A Kveld avevano raccontato che un anno prima della sua nascita un terribile freddo aveva racchiuso l’isola in una bara di ghiaccio per molti mesi e mesi, prolungando l’inverno fino alle soglie dell’estate. Le scorte di cibo erano finite, e non era stato possibile coltivare la terra. Anche gli animali erano stati macellati, perché non c’era foraggio per loro. La carestia aveva imperversato sull’isola. La gente moriva, e si diceva che alcuni disperati avessero mangiato i cadaveri dei loro figli, o avessero ucciso i loro simili per cibarsi di loro. Alla fine di questo castigo che sembrava non dovesse avere fine, Bera, unica sopravvissuta della sua famiglia, ultima della sua stirpe, aveva sposato Brian. Il prete aveva sempre nella sua dispensa granaglie e cibi essiccati, e salmone crudo conservato nel ghiaccio, e un maiale che nutriva con i rifiuti della sua cucina. Il vescovo di Skálholt aveva celebrato le nozze, e il maiale era stato ucciso per la festa nuziale.»

   

Per continuare a leggere, ecco il link: racconti/12496/