I nomi ci sono tutti. Bruen è un ottimo romanziere e un film tratto da un suo romanzo - anche se non dalla serie di Tom Brant da cui deriva Blitz con Jason Statham - ha ottime possibilità di rendere bene su schermo. Colin Farrell e Keira Knightley non sono certo attori esordienti: hanno entrambi i numeri per ottime interpretazioni. Eppure tutti questi numeri non fanno altro che dar vita ad un totale al di sotto della sufficienza.

 

Mitchel è un fresco ex galeotto che vorrebbe cambiar vita ma non sembra riuscirci: troppi legami con la malavita con cui è cresciuto. Per caso viene assunto come “uomo di fiducia” - suona paradossale nei suoi riguardi! - da Charlotte, un’attrice molto famosa che vive in costante assedio da parte di giornalisti e paparazzi vari. Le due vite si incrociano e si scontrano, finché Mitchel non dovrà prendere una decisione drastica nei riguardi della propria vita.

Accompagnato da una stupenda e ricca colonna sonora (che si può considerare la vera protagonista della pellicola), il film scorre lento... ma non quel lento che piace!

Storie di malavita se n’è viste a profusione, e di ex galeotti che cercano una seconda occasione anche di più: cosa c’è di diverso in London Boulevard?

C’è la totale piattezza di bravi attori, qui al loro minimo storico a livello di impegno: non è colpa loro, però, è la sceneggiatura che prevede personaggi piatti senza alcuno spessore. L’attrice Charlotte è poi assolutamente inutile: lo dice lei stessa, non è un segreto! «I ruoli femminili nei film servono all’attore protagonista per far parlare del proprio passato»: vero, verissimo... e qui non c’è alcuna eccezione.

Procedendo con una scontatezza e ovvietà davvero disarmanti, la storia scorre lenta seguendo i margini del luogo comune più becero fino ad arrivare all’assoluta prevedibilità del finale.

 

Malgrado le ottime premesse, London Boulevard non dice una sola parola diversa di quanto non sia stato già detto da mille altri film precedenti; non c’è una sola sequenza che possa svegliare lo spettatore dal sopore che lo attanaglia dal secondo minuto di proiezione.

Solo la spumeggiante colonna sonora si salva e permette di godersi le languide e insipide sequenze di un film davvero dimenticabile.