Il 27 maggio usciranno in contemporanea nelle sale italiane Quo vadis, baby? di Gabriele Salvatores e i Fatti della banda della Magliana di Daniele Costantini.

 

E’ una Bologna dai toni cupi e dai colori sbiaditi che fa da sfondo al noir di Salvatores. Protagonista di Quo vadis, baby?, film tratto dall’omonimo libro di Grazia Verasani, è Giogia Contini (interpretata dalla cantante e attrice di teatro Angela Beraldi) investigatrice privata che cerca di dare un senso alla propria vita indagando sulla morte della sorella Ada, aspirante attrice, suicidatasi in circostanze misteriose a Roma.

Diversa è l’indagine che porta a far luce sui Fatti della banda della Magliana, un pezzo di storia italiana, una vera holding criminale che dalla fine degli anni ‘70 all’inizio degli anni ‘90 terrorizzò l’Italia  e che puntualmente viene collegata ai misteri e agli intrighi di potere che si svilupparono in quegli anni: il caso Moro; l’omicidio Pecorelli, i depistaggi nell’inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna, l’attentato a Roberto Rosone, vice presidente del Banco Ambrosiano, inevitabilmente legato al caso Calvi, i rapporti con il gran maestro della Loggia P2, Licio Gelli, l’arsenale custodito nei sotterranei del Ministero della Sanità, i legami di una delle sue figure di spicco, Enrico De Pedis, con la scomparsa di Emanuela Orlandi, appendice misteriosa dell’attentato al Papa.

Lo sceneggiatore e regista Daniele Costantini, attraverso gli atti istruttori della Procura di Roma, ripercorre le varie fasi della vita dell’organizzazione criminale: la nascita delle batterie di quartiere nell’Italia degli anni di piombo, l’espansione dei traffici e la crisi alla fine degli anni ’80.

Il racconto prende il via dalle confessioni del boss pentito il Riccetto (ispirato al vero pentito Maurizio Abbatino) che farà da battistrada alle confessioni degli altri componenti della banda.

Il magistrato, presenza invisibile nella pellicola, dovrà quindi ricostruire i fatti partendo dalle dichiarazioni rese da ogni indagato al solo scopo di scagionarsi dalle accuse e incastrare gli ex compagni.