Il romanzo Velocemente da nessuna parte segna l’atteso ritorno di due donne speciali: Grazia Verasani e la “sua” Giorgia Cantini, già protagonista di Quo vadis, baby?

Velocemente da nessuna parte è il titolo di questo secondo noir firmato dalla brava ed eclettica artista (scrittrice, ma anche cantante) bolognese.

Sapevamo che sarebbero tornate, Grazia e Giorgia. Forse anche per questo l’attesa ci è sembrata più lunga.

Certo, nel frattempo, hanno avuto da fare. Sono tra l’altro… andate al cinema. E, possiamo affermarlo, con soddisfazione di tutti. Perché il film di Gabriele Salvatores (Quo vadis baby? appunto: stesso titolo del libro, per i pochi distratti) ha avuto meritato successo, convincendo pubblico e critica.

Come gli affezionati lettori di ThrillerMagazine ricorderanno, un anno fa eravamo andati a trovare Grazia Verasani, che ci aveva accolti con calore, simpatia e grande spontaneità. Ne era venuta fuori una bella intervista (rubriche/1189), che ci diede l’opportunità per scoprire qualcosa in più della Verasani come donna e come artista (oltre alla narrativa, ha scritto per il teatro ed è, da una vita, impegnata musicalmente). Nella stessa occasione, affrontammo anche la sua produzione letteraria precedente al suo esordio nel noir italiano. Ricordiamo in particolare i tre volumi editi da Fernandel, che ci auguriamo il successo di Quo vadis baby? abbia spinto i lettori a riscoprire: i romanzi Fuck me, mon amour e L’amore è un bar sempre aperto, ma soprattutto l’antologia Tracce del tuo passaggio. Tre esempi delle doti letterarie e umane della Verasani, della prosa schietta e naturale con cui si apre al lettore, schiudendo insieme mondi interiori e realtà comuni e quotidiane.

A distanza di un anno, siamo tornati da Grazia. Chiaramente, non per farci un bicchierino o scroccare una spaghettata (be', volendo…) bensì per parlare un po’ del suo nuovo lavoro per la Colorado Noir: Velocemente da nessuna parte.

Ma, siccome siamo tipi strani, soggetti a manie varie, le abbiamo imposto una condizione sine qua non (si fa per dire; ) ): all’intervista deve partecipare attivamente anche Giorgia Cantini!

Benvenuta Giorgia a ThrillerMagazine…

GC: Be’, non sono una che scrive, ma per te farò un’eccezione… Intanto mi accendo una sigaretta, verso un po’ di gin nella limonata e metto su un vecchio vinile…

… e bentornata Grazia.

GV: Accendo anch’io una sigaretta, ma di un’altra marca. Diciamo meno forte. E ho una bottiglietta di Ferrarelle vicino al computer. Silenzio assoluto, a parte i versi dei merli in giardino che si stanno litigando le crocchette delle gatte della mia vicina.

Grazia, chi è Giorgia Cantini?

GV: Credo sia una donna più forte di me… Come me, però, non ha trovato il senso della vita nel matrimonio e nei figli.

Fa un lavoro che le permette di entrare nella vita intima delle persone (i clienti della sua piccola agenzia investigativa) e a volte di giudicarle, ma evitando la psicologia da fondo pullman. E’ una donna che vive molto nel passato, non è un’intellettuale ma legge e si informa. Forse è stata multata troppe volte per eccesso di sensibilità, e allora ha imparato a fare un po’ la dura. La salva, sempre, in extremis, il suo senso dell’umorismo, e un’ironia che non sfocia nel sarcasmo.

Giorgia, chi è Grazia Verasani?

GC: Se Grazia sapesse chi è, forse eviterebbe di spendere tanti soldi in psicoterapia! Diciamo che è una che quando scrive non pensa mai a cose come “arte” o “talento”, ma al lavoro duro delle parole. Scrivere è un lavoro, e Grazia si considera fortunata a fare un lavoro che ama. Credo che senza le parole, non potrebbe vivere. Anche se poi, nella vita, è una persona molto fisica. Gli amici la riconoscono dal modo di ridere… Rompe un po’ le palle sulla cultura del dissenso. Anche se è più interessata al problema morale che alla politica in senso stretto.

In Quo vadis, baby?, Giorgia si è ritrovata impelagata in una vicenda sin troppo personale. Una vicenda “nera”, dolorosa, che doveva chiudere in conti col passato… In Velocemente da nessuna parte, è altrettanto coinvolta?

GV: Qui si tratta di un’investigazione vera e propria. Ma è una storia non “tecnica”, nel senso che sono evidentemente più portata ad approfondire l’anima dei personaggi. Nonostante sia abbastanza autocritica, stavolta mi sento più soddisfatta del risultato. E’ un romanzo più noir del precedente. Anche se adesso sto lavorando a un nuovo libro non noir, perché se no mi annoio. Provo un certo gusto ad allargare i generi, a sconfinare, a togliere paletti. Mi stanno strette le etichette. Ma le mie atmosfere sono quasi sempre malinconiche e con finali mai consolatori, quindi noir…

Beh, su: una delle due si sforzi a raccontare qualcosa di più sulla trama, senza svelare troppo ovviamente…

GV: E’ estate e Giorgia si occupa della sparizione di Van, una trentenne bella e inquieta che ha rinunciato ai suoi “doni” per diventare carne da macello televisivo e successivamente preda ambita di uomini molto danarosi. Dal centro di Bologna, Giorgia si sposta in periferia, a Sasso Marconi: indaga nel passato della ragazza, nel suo rapporto col figlio di dieci anni, che lei fatica a proteggere; e nel sentimento emulativo, di amore e odio, nei confronti della madre.

Giorgia ha un nuovo amico, un sessantenne ex attore di film hard core, ha sempre la sua passione per la musica ed è turbata dall’incontro con un ragazzo. Per la prima volta si trova ad affrontare un delitto e a scoprire un colpevole. E dovrà indagare in quella Grotta delle Fate (o streghe?), meta di molti arrampicatori della zona.

In questo romanzo, ha più valenza la trama o i personaggi?

Direi entrambi. I pochi che finora lo hanno letto mi hanno detto che si legge tutto d’un fiato, e questo è il più bel complimento che si possa fare a chi scrive storie di “tensione”. (Ma erano i pareri di amici, non so se conta.)

Velocemente, da nessuna parte è sicuramente un titolo a effetto. Colpisce.

Sicuramente, già da’ delle indicazioni precise. Immagino, Grazia, che non vuoi rischiare di dire nulla a proposito…

GV: L’ansia di fuga verso un’esistenza diversa è il tema centrale, ovviamente. Il titolo l’ho rubato a una canzone degli Smiths, “Nowhere Fast”, letteralmente: “Velocemente in nessun luogo”, io preferivo “da nessuna parte”…

E’ stato più difficile scrivere questo noir o il precedente?

GV: Il precedente, che ha avuto parecchie versioni. Questo l’ho scritto in pochi mesi, correggendolo a lungo la scorsa estate. L’ho scritto prima di vedere il film, quindi non sono stata in alcun modo condizionata.

Giorgia, come ti sei vista al cinema?

GC: Più magra e con più borse sotto gli occhi. Comunque, molto espressiva.

Ho sentito dire che andrai in TV, su SKY…

GC: Sì, è vero, la direzione artistica sarà di Salvatores, e questa mi sembra un’ottima garanzia. Ma io resto principalmente sulla carta, sulle pagine dei libri scritti da quella là… com’è che si chiama?

E tu Grazia, che progetti, letterari e non, hai? E poi: lavorerete ancora “assieme” tu e Giorgia?

GV: E’ appena uscito Quo vadis, baby? in Francia, edito da Métailiè, con buone recensioni che mi hanno reso felice e che definiscono il romanzo: “una lunga canzone blues”. Quindi a luglio andrò in Francia a seguirne un po’ la promozione, alternandola alla promozione di Velocemente da nessuna parte nelle rassegne estive prima delle librerie autunnali, e alla messa in scena ad Avignone e Francoforte della mia piece From Medea. Ho alcuni progetti di cinema con un paio di registi, sperando che vadano a buon fine… E collaboro ancora con alcuni amici musicisti. Mi manca un po’ di tempo per la vita privata, e comincio a sentirne sempre più il bisogno.

Giorgia tornerà, in futuro. Purtroppo o per fortuna, le sono affezionata.

Ringraziamo Grazia e Giorgia. E’ un arrivederci, mi raccomando!; ))

GC: C’è una lettera dove Jimi Hendrix ha scritto: “La storia della vita è più veloce di un battito di ciglia. La storia dell’amore è ciao, arrivederci, alla prossima”

GV: Mi associo ai saluti di Giorgia.

E un grande grazie a te e a tutti voi.

Grazia Verasani e la Colorado Noir hanno messo a disposizione un estratto da Velocemente, da nessuna parte per i lettori di ThrillerMagazine. Per leggerlo basta andare su racconti/3283.