"Bel colpo, pronipote. Bravo! Solo uno di famiglia poteva smascherarmi, non certo quell’astuto mucchio di poliziotti, alias pidocchi, che si credono dannatamente furbi."

Fosse stato ancora in vita, forse il famigerato quanto irridente Jack lo Squartatore avrebbe pensato qualcosa del genere, o forse avrebbe invece incluso il signor Tony Williams tra gli asini bifronti. Già, perché quest’ultimo, nel libro Uncle Jack (Zio Jack), afferma d’essere giunto a una sorprendente conclusione: Jack lo Squartatore (Jack the ripper), il serial killer per antonomasia, altri non era che un suo prozio, Sir John Williams.

Stando a quanto lui stesso afferma, Tony Williams non aveva nessuna intenzione di scavare nella storia dello Squartatore e la sua scoperta sarebbe giunta per puro caso, mentre indagava sulla vita dell’illustre antenato. Leggendo i suoi diari, si è infatti accorto della mancanza di numerose pagine in quelli relativi al 1888, anno in cui avvennero i delitti del famigerato ripper. E la cosa lo ha insospettito. Continuando a scavare, ha messo insieme altri indizi...

Affermato ginecologo, Sir John lavorava spesso in una clinica di Whitechapel, il quartiere londinese in cui lo Squartatore uccise 5 prostitute asportando loro utero e ovaie.

Secondo i referti medici del tempo, inoltre, le dimensioni delle ferite coinciderebbero con quelle del suo bisturi, oggi conservato assieme ai diari nella Biblioteca Nazionale Gallese di Aberystwyth.

Strana coincidenza, Sir John si trasferì in Galles verso la fine del 1888, e gli omicidi cessarono. Per Tony Williams non si tratta di un caso, e a suffragare le sue supposizioni ci sarebbero altri particolari: fra tutti, la sterilità della moglie del ginecologo, Lizzie, e il suo desiderio ossessivo di avere figli, desiderio ogni giorno frustrato dalle richieste delle prostitute che a lui si rivolgevano per abortire.

Forse siamo di fronte all’ennesima fumosa teoria, ma la notte dell’8 settembre Sir John si recò a Whitechapel: quella notte lo Squartatore uccise Annie Chapman...