“Mezzo secolo dopo, avrei usato situazioni e personaggi citando a memoria interi passi di Jack Black, talvolta parola per parola, e quando ti ricordi un brano di prosa a cinquant’anni di distanza, dev’essere buono per forza.” (William S. Burroughs)

Noto come il libro preferito da William Burroughs (che firma una breve ma assai elogiativa prefazione), Non c’è scampo è l’autobiografia di Jack Black, criminale, ladro, vagabondo dell’America degli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento. Nel libro Jack Black ripercorre gli anni dei crimini, le bande a cui apparteneva, la sua dipendenza dall’oppio e la successiva riabilitazione, descrivendo la propria vita con un vago accenno romantico, e raccontando di come esista un’etica anche nel mondo della mala. Una volta fuori, grazie alle sue conoscenze tra giudici e poliziotti, si dà da fare per aiutare i compagni in cella, si batte contro il duro trattamento nelle carceri e la pena capitale. Per sostenere le sue idee scrive articoli e tiene conferenze in giro per gli Stati Uniti. Rapinatore e uomo erudito, boss della droga e benefattore di carcerati, cronista di nera e appassionato fautore di una riforma del sistema carcerario, Black riesce a portare in vita un mondo e un pezzo di storia del Novecento di cui rimangono poche tracce nella letteratura contemporanea.

Dal risguardo di copertina (a cura di Massimo Carlotto):

No, non c’è scampo nella vita di Jack Black. Nonostante l’educazione in convento e le buone letture, il suo destino è tracciato il giorno in cui decide di essere abbastanza grande per camminare da solo nella vita. sceglie una strada diversa da quella del padre. Marginale e al tempo stesso “straordinaria” come buona parte dei personaggi che conoscerà. Come Mary stinco di maiale o sanctimonius Kid. Il pregio di questo romanzo è che non solo racconta in modo magistrale gli Stati Uniti d’America (e in parte il Canada) che non ci sono più, ma fornisce tutti gli elementi per comprendere le trasformazioni successive. Jack Black conferma la regola che osservare una società dalla lente deformata dei marginali diventa il modo più esatto per raccontarla. E questo romanzo rimane dentro, si avvinghia alla memoria del lettore. Per le avventure, certamente. E anche per i personaggi. Ma soprattutto per il viaggio, anche interiore, che Jack Black costringe a intraprendere insieme a lui in un mondo in continua trasformazione, eppure brutalmente diviso a metà, che si scontra sulle regole all’interno di un gioco spietato: la sopravvivenza. Basta una chiacchiera ascoltata in una fumeria d’oppio per partire per l’avventura della caccia all’oro. E basta una chiacchiera per finire in carceri che già assomigliano a quelle di oggi. A quel tempo si viaggiava in treno. Un universo di rotaie lungo le quali scorre la storia di Jack Black. Il grande Jack Black.

Jack Black, Non c'è scampo

ALET, 2006

pp. 376

ISBN 88-7520-018-1

€ 16,00