Massimo Vitali crede febbrilmente nel valore terapeutico dei libri. Bolognese, classe 1978, ha cominciato a scrivere L’amore non si dice (Fernandel, 2010) perché gli piaceva l’idea di partenza: parlare solo d’amore senza mai parlarne direttamente. La scrittura è la sua grande passione e lo dimostra con le numerose lettere che il suo personaggio, Edoardo, spedisce a Teresa. Edoardo è pazzo di Teresa ma per conquistarla ha capito che deve cambiare strategia: basta spedirle per raccomandata lettere d’amore, lei glielo ha proibito. Meglio ripiegare sulla posta ordinaria, magari parlando di tutt’altro. Ecco così susseguirsi una serie incalzante di epistole che trattano i temi più svariati: dai bagni pubblici alle proprietà dell’aglio, dai gatti ai baci lanciati dalle stazioni, dai fantasmi ai forni a microonde. Con chiusure spesso ironiche o rese divertenti da domande rubasorrisi, queste lettere condite con ricettine gastronomiche scorrono su una prosa fluida rivolta al tu che si conviene a questo stile:

«Anche se non stiamo insieme nemmeno un secondo al giorno, io so che tu sei sempre con me. Lo so perché ti sento quando sono al lavoro, quando scrivo le mie poesie, quando cucino, quando mangio, e se dormo tu dormi insieme a me.

Un angelo silenzioso che dorme nel mio letto.

Io ti adorerei anche se russassi.

Al limite ti dispiace se ti sposto un’ala su un fianco

Non puntano necessariamente al destinatario per quanto concerne gli effetti, come la scrittrice Grazia Verasani ha sottolineato nella sua missiva di postfazione: «...ci sono lettere che scriviamo soprattutto per noi. Lettere che il più delle volte ci pentiamo di aver spedito, perché sappiamo già che non sposteranno di un millimetro la posizione del destinatario

Ma gira e rigira, è sempre lì che si torna, al sentimento, intenso, spontaneo, vissuto pienamente, perché Edoardo può imbrogliare Teresa ma non certo il lettore. Dietro a tante disquisizioni infatti si cela sempre lui, l’amore, leggero, frizzante, in maschera, e la piacevolezza della lettura convince il lettore che alla fine le cose si possono pure confondere e l’amore per Teresa assurge a metafora di un incanto e di una curiosità quasi totale per la vita, in tutte le sue manifestazioni.

Il sito dell’autore è www.massimovitali.org

ISTRUZIONI PER L’USO

Denominazione: L’amore non si dice

Autore: Massimo Vitali

Editore: Fernandel

Pag. 173

Euro: circa 0,075 per pagina

Se questo libro fosse un farmaco sarebbe:

Un farmaco scaduto perché roba d’altri tempi.

Composizione ed eccipienti:

Gli eccipienti di preciso cosa sono? Comunque dentro ci sono tramonti nelle tangenziali e storie di guanti di pelle, ci sono alberi che entrano nelle case e preghiere dai lavandini, c’è il sudore di Elvis e la trinità di Charles Mingus, ci sono i cocomeri nei supermercati e uomini addetti alla loro selezione, c’è la luce sognata dai ladri e la vita secolare dell’aglio, ci sono rotelle di liquerizia in mano a dentisti, banchieri e gommisti, c’è che non posso scrivere tutto quello che c’è perché in realtà vorrei scriverlo in latino, come gli ingredienti professionisti dei medicinali, ma io il latino non lo so, e allora mi fermo qui.

Indicazioni terapeutiche:

Da usare in caso di scarsa idratazione insieme a un bicchiere d’acqua: prima si beve il libro tutto d’un fiato poi si beve l’acqua.

Consigliato a tutti, benefico per:

Il duodeno, che mi sono sempre chiesto esattamente cos’è il duodeno. Che qui mi pare non ci pensi mai nessuno al duodeno. Ecco il suo momento di gloria.

Controindicazioni:

Sono stati riscontrati casi di sorrisi. Però non tanti, quattro o cinque. Qualcuno una volta ha pianto. Ma magari pensava ad altro.

Posologia, da leggersi preferibilmente:

Di seguito, senza saltare le pagine, visto che a qualcuno potrebbe venire in mente, ma le lettere come tutte le lettere vanno lette consecutivamente, mica che uno scrive in estate e poi il giorno dopo è febbraio e il giorno dopo è la vigilia di natale e poi è il primo di maggio, festa dei lavoratori. Rispettiamo l’ordine dell’autore che ha lavorato tanto per ottenerlo.

Effetti indesiderati:

Farsi desiderare: non è colpa mia se una volta chiesto in libreria il libro non si trova. Se non si trova lo si può ordinare, basta solo avere pazienza oppure girare le librerie d’Italia in macchina. L'Italia è un bellissimo paese da girare in macchina. Al limite si può prendere il treno. L'aereo in questi giorni è meglio di no.

Articolo a cura di Marilù Oliva