Quando lo Smocovicce mi propose qualche tempo fa di tenere una rubrica che trattasse di siti e blog relativi al mondo dei morti ammazzati, lì per lì storsi un po’ la bocca. Che me ne fregava a me di andare a scuriosare in casa altrui? Poi accettai anche perché il nuovo incarico avrebbe almeno tenuto occupato il mio strambo cervello in altre faccende affaccendato. Devo ora riconoscere che questo lavoretto si è rivelato più interessante e meno noioso del previsto. Anche perché ho avuto modo e sto avendo modo di conoscere storie, argomenti, fatti e persone diverse. E così quasi ogni giorno saltello di qua e di là alla ricerca di spazi più o meno giallistici, più o meno bui.

Oggi è la volta di quelli piccoli e confortevoli. Parto da Angolo nero di Alessandra Buccheri http://angolonero.blogosfere.it/ che vedo impegnata in una foto con un grosso boccale di birra nera. Alla salute!

Qui ci si trova un po’ di tutto: novità segnalate dagli editori, concorsi letterari, eventi, premi, icone di libri, notizie disparate sui programmi televisivi, booktrailers, estratti di racconti e romanzi, rimandi ad altri siti e blog o pubblicazioni cartacee. Una piccola miniera di informazioni. A parte le recensioni e le conversazioni sulle quali due parole.

Sono andato un po’ indietro nel tempo per rendermi conto del suo lavoro. Alessandra Buccheri è sincera, pulita, arguta e ironica. Competente. Se c’è da lodare si loda, se c’è da criticare si critica senza farla tanto lunga con un linguaggio semplice e diretto. Senza tanti orpelli letterari e senza quella spocchia che a volte può prendere chi si crede di avere incorporato il giudizio di Dio.

La parola “Conversazioni” un po’ mi ha fregato. Come qualcuno saprà non sopporto, o sopporto poco le interviste. Le solite cose, le solite storie, i soliti sdilinquimenti e insomma avete capito. Non aggiungo due palle per non ripetermi (però le ho aggiunte lo stesso). Le “Conversazioni” di Alessandra tendono ad evitare un po’ questi sbrodolamenti dell’animo umano, ma non riescono sempre ad evitare la terribile, sciagurata domanda relativa al fatidico cassetto, qui travestita in progetti per il futuro. Non bastassero quello che gli intervistati hanno combinato nel presente e nel passato. E allora la sciagurata domanda posta a scrittori o pseudoscrittori va cambiata con la semplice, banale domanda “Perché non si prende un lungo periodo di riposo?”. Stretta di mano e via.

Angolo nero da seguire tutti i giorni (c’è tanto da imparare).

Proseguo con Misterioso di Danilo Campanella http://www.danilocampanella.com/giallo/?cat=4.

Blog in fieri, in costruzione. Nel senso che non c’è molto materiale, anche se di qualità.

Sottotitolo “Diario di un lettore di gialli”. Soprattutto gialli Mondadori. Bibliografia degli autori, copertine di libri recenti e di quelli vecchi di una volta, vignette, manifesti di film, quadri (uno se non ricordo male).

Recensioni colte, ricche di rimandi che spaziano in diversi campi e direzioni (si sente che il “ragazzo” ha studiatoJ) e semplici allo stesso tempo, venate di una ironia ora leggera, ora mordace. Anche queste dirette, senza mezzi termini. In positivo e in negativo. Ecco come ha ridotto un libro “…Non bastassero la risibilità della storia e l’inverosimiglianza dei personaggi, uno stile frammentario sino all’eccesso rende la lettura faticosa: un diluvio di capitoli brevi riduce il lettore – come ha fatto notare un commentatore americano – alla stregua di uno sventurato spettatore di un film in TV infarcito da troppa pubblicità. Nella peggiore letteratura la tragedia sfocia nel ridicolo: se questo era l’intento di O’Callaghan, autore presuntuoso, bisogna ammettere che c’è riuscito alla grande.” Quanno ce vo’ ce vo’!

Termino con il blog di Barbara Baraldi http://www.myspace.com/occhidicristallo.  Dopo due recensori una scrittrice.

A dir la verità non so se sia un blog, un suo spazio particolare o qualcos’altro. Fatto sta che qui ci si trova Barbara che a vederla in fotografia un certo effetto me lo fa. Tutta bianca come il latte, occhioni stupendamente grandi, labbra rosse, aspetto bello e spettrale nello stesso tempo tanto che uno si aspetta (porc…una ripetizione) che tiri fuori i canini un po’ più lunghi della norma da un momento all’altro (brrrrr…). E insomma la sua figura sprigiona quell’erotico inquietante di cui si fa icona. A domanda rispondi crede nell’amore, è feticista, ama i tatuaggi, le piace il sesso, le piace essere dominante (però anche dominata, meglio avere due opzioni…) e se proprio il partner manca se la cava anche da sola (l’autosufficienza è una gran bella cosa).

Ha scritto diversi libri: La casa di Amelia (PerdisaPop 2009), La bambola dagli occhi di cristallo (Mondadori 2008), Il giardino dei bambini perduti (Mondadori 2008), La collezionista di sogni infranti (PerdisaPop 2007), La ragazza dalle ali di serpente (Zoe 2007) e una serie di racconti. Non ne ho letti nessuno (Dio mi perdoni) ma ho letto tutto quello che potevo nel suo spazio vitale. Mica male la signorina bianco-latte-in-nero Barbara Baraldi che mette un tremolio addosso solo a vederla. Se arriva qualcosa di suo nelle librerie di Siena sicuro che me la pappo. Ma prima mi faccio il segno della croce.