Siamo a Corralejo (Guana), un'isola immaginaria nei Caraibi... L'infettivologo Alejandro Vegas, che intrattiene una piacevole e caldissima relazione con la sua giovane assistente Rachel, comincia a notare sull'isola piccoli ma inquietanti segnali di una strana infezione batterica. Alejandro, che dirige un  laboratorio di ricerca e sperimentazione, è anche vittima di oscuri messaggi in forma di graffiti che inneggiano a Exu, una oscura divinità voodoo.

Poi una notte l'apocalisse si abbatte su Guana: mentre Rachel scompare misteriosamente, la gola di un vecchio che sembra avere mille anni viene recisa da un rudimentale coltello. In una stanza fetida e dalle pareti sudate si sta consumando un macabro festino: il sangue del vecchio viene raccolto in una ciotola e bevuto da uno dei dieci uomini di colore raccolti in quel luogo maleodorante.

Alejandro corre per le strade semideserte di Guana. La gente sembra essersi volatilizzata. Sulla strada, tre bambini uccisi a colpi d'arma da fuoco. Nella piccola mano di uno di loro, un cono gelato ormai liquido. Una nenia si diffonde nell'aria: proviene dall'altoparlante del camioncino azzurro degli ice cream, il cui proprietario giace a terra, con una rivoltella in pugno e uno squarcio sulla tempia. Vegas entra in uno stabile malmesso, si fionda sulle rampe di scale instabili, raggiunge una porta - tra gli occhi sospettosi degli inquilini - la sfonda... Poi con un fazzoletto si copre la bocca, di fronte alla scena del vecchio marcescente con la gola tagliata. Nella stanza non c'è più nessuno. Su un muro la scritta in caraibico: EXU VIVE.

 

Otto mesi dopo, hinterland milanese.

 

Padre Pellegrino Vegas, fratello di Alejandro, è stato appena chiamato al capezzale di un'anziana signora: dopo un periodo di improvvisi e violenti scatti d'ira ingiustificata, la donna ha cercato di suicidarsi e adesso giace morente nel lettino di un ospedale. Padre Vegas è turbato nell'osservare il viso della moribonda, che nel delirio della morte sussurra parole in afro-cubano. I medici parlano di "demenza", ma in realtà allargano le braccia di fronte alla follia che ha trasformato la donna. Costei muore e viene sottoposta all'autopsia.

L'anatomopatologo Gianmaria Caslini, nello stilare il referto autoptico, non manca di menzionare il vistoso herpes che aveva quasi diviso in due il labbro della paziente. Padre Vegas, turbato, torna a casa, un centro che offre letti e pasti a un centinaio di extracomunitari.

 

In una stanza in penombra un uomo giace legato su un letto. È febbricitante,  il suo corpo è percorso da spasmi, geme. Nove individui di colore sono accovacciati sul pavimento attorno al letto.

Due di loro si alzano e si avvicinano al malato: uno con una lametta comincia a sfregargli la cute e a raccogliere le scaglie in una ciotola, un altro imbeve un pezzo di stoffa nella sua abbondante saliva...

 

Nella metropolitana milanese, una zingara entra nel treno affollato. Comincia a recitare una nenia che ormai i cittadini conoscono a memoria. "Siamo una famiglia povera, senza lavoro, senza una casa, fate l'elemosina..." Muovendosi nel vagone affollato, fa scivolare la mano sugli appigli. Che rimangono invisibilmente bagnati...

A un incrocio stradale un latino-americano si avvicina a un'auto per lavare i vetri. L'automobilista gli dice di no bruscamente; l'uomo insiste, al che l'uomo abbassa il finestrino imprecando. Il giovane si scansa e infila la mano in tasca. Attende che il semaforo sia verde: non appena il colore scatta, rapidamente estrae dalla tasca la mano serrata e soffia in direzione del viso dell'automobilista in procinto di partire l'impalpabile "polvere" che teneva in pugno...

Da lì a poco l'apocalisse devasta Milano...

Con Segretissimo di Giugno n° 1540 troverete in edicola La Croce sulle labbra, romanzo scritto a quattro mani da Danilo Arona e Edoardo Rosati.

Abbiamo rivolto tre domande al volo a Danilo Arona (rubriche/6427)