James Marshall "Jimi" Hendrix (Seattle, 27 novembre 1942 – Londra, 18 settembre 1970) è considerato uno dei più grandi chitarristi della storia della musica, oltre che uno dei maggiori innovatori nell'ambito della chitarra elettrica. Durante la sua parabola artistica, tanto breve quanto intensa, si è reso precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock.

Purtroppo, però, Hendrix non è ricordato solo per le sue innovazioni, per le doti artistiche e per la sua esibizione in chiusura del festival di Woodstock del 1969, divenuta un vero e proprio simbolo: è lui il chitarrista che, con dissacrante visionarietà artistica, suona l'inno nazionale americano in modo provocatoriamente distorto, entrando di prepotenza nell'immaginario collettivo musicale come uno dei punti di svolta nella storia del rock.

Anche la sua morte, prematura e improvvisa ha infatti lasciato un'impronta indelebile nella memoria.

La mattina del 18 settembre 1970, Hendrix venne trovato morto nell'appartamento che aveva affittato al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent, a Londra, dove si era ritirato per riflettere sul periodo artistico difficile e controverso che stava vivendo.

Fino a oggi, non vi è una versione certa della morte del chitarrista. La versione più diffusa, messa in circolo dalla sua ragazza tedesca Monika Dannemann, racconta di come Hendrix sia soffocato nel suo vomito dopo un improvvido cocktail di alcool e tranquillanti. A parte la causa della morte, le versioni fornite dalla ragazza risultano difformi da intervista a intervista: non è chiaro se il chitarrista sia morto nottetempo, come asserito dalla polizia, o se fosse ancora vivo all'arrivo dell'ambulanza e sia soffocato durante il trasporto in ospedale.

Dopo quasi quarant'anni da quella notte, però, dalle pagine di un libro di prossima uscira, compare una nuova rivelazione.

"Hendrix fu ucciso dal manager, Michael Jeffrey". Lo rivela uno dei tecnici del chitarrista James 'Tappy' Wright nel libro Rock roadie. Nel libro anticipato dalla stampa britannica, Wright nega che Hendrix sia morto di overdose da barbiturici e soffocato da suo stesso vomito.

Si tratterebbe di assassinio.

Wright sostiene d'aver ascoltato la "confessione" del manager l'anno seguente, quando Jeffery, ubriaco, gli confessò d'essersi introdotto nella stanza d'albergo di Hendrix e di avergli fatto ingurgitare pillole e alcolici Movente? Un contratto in scadenza che li legava e che il chitarrista non aveva intenzione di rinnovare e un'assicurazione, del valore di 2 milioni di dollari, sulla vita del chitarrista. Beneficiario: proprio Jeffery.

"Ho dovuto farlo. Jimi valeva più morto che vivo. Quello stro*zo stava per lasciarmi. Se avessi perso lui, avrei perduto tutto", avrebbe detto Jeffery. Peccato che Jeffrey non possa replicare: è morto in un incidente aereo due anni dopo la "confessione".