Questa volta ho deciso di intrufolammi in un blogghe di una persona sola. A esse’ sincero mi so’ un po’ stufato a vede’ tante facce insieme. Tra l’artro e un so’ mi’a tutte belline e un po’ d’effetto me lo fanno. Presempio, appena ho visto la faccia di… (censura dello Smocovicce) m’è preso quasi un coccolone. Qui, invece, siamo davanti… insomma è tutta un’altra cosa. L’omme page, però, m’ha messo un po’ in apprensione con quell’orologione davanti... Ora io un so’ proprio vecchio vecchio ma neppure un ragazzetto e pensa’ a’ i’ tempo che passa…

Ma lasciamo da parte queste fisime e anche lo staggese (che però ripiglio in qua e là). Ho scelto il blog di Barbara Garlaschelli (barbara-garlaschelli.splinder.com) perché mi piace come scrive. Già mi aveva colpito, mentre giravo circospetto tra i meandri di Borderfiction, quel suo racconto L’una nell’altra che avevo definito “struggente”. Con il finale secco “Sarebbe rimasto e magari m’avrebbe amata. Fila via ragazzo, che con gli anni diventa sempre più difficile dire di no. Meglio dimenticare”.

Ma Barbara l’avevo incontrata ancora prima in Anime nere, Mondadori 2007, con Fotogrammi a cui, fingendo di essere ancora insegnante in attività (in forma di goliardico gioco), avevo affibbiato il presente giudizio in staggese “Questa storia di questa sorella che deve guarda’ i su’  fratello è un bigiù. Qualche frasetta corta che sai che a me sta su’ i gozzo ma la mi’ Barbarina c’ha crasse, un c’è che dire. Voto 9”. Di lei avevo apprezzato anche l’ironia in Babbo Natale non esiste, a sua volta in Giallo Natale, Cairo 2006.

Barbara Garlaschelli
Barbara Garlaschelli
E poi ci sarebbe Sonja... ma ne riparleremo in altra occasione.

Ritorniamo al blog. Che mi ha incuriosito anche perché ho subito trovato un racconto in cui ci sono gli scacchi. E quando li becco in qualsiasi posto l’occhietto diventa più vispo e interessato. Il racconto in questione è Finale di partita di Matteo Ongari e non fidatevi delle ragazzine quando giocate a scacchi…

Quando ho scelto di entrare nel blog di una sola persona, in questo caso di Barbara, pensavo di trovare meno argomenti, meno rubriche, insomma meno roba da leggere rispetto ai due siti precedenti.

Errore fatale. Solo a scorre’ tutti i titoli e i links ti parte una serata. Li cito alcuni (un centesimo) alla rinfusa tanto pe’ davvi una vaga idea: 4 chiacchiere con - desideri - diritti - eventi - boh (sì, c’è anche questo) - brecht - credo si può fare - facce di bronzo - favole - gioco - morire - musica - silenzio - onais nin - ladypazz - morire - nemiche - duma key e così via con qualche titolo che mi ha fatto venire gli occhi a lemure.

Non manca un sano disordine. Infatti, cliccando su uno di questi argomenti, si ritrovano anche scritti facenti parte di altri argomenti. Insomma un bell’incasinamento generale (o forse e so’ io che un c’ho ‘apito nulla) che dà l’idea della personalità di Barbara che deve essere aperta, spigliata e senza tanti steccati che dividono.

Ci si trova un po’ di tutto come a’ i’ mercatino. Anche la sezione “ridere” (finalmente!) con un bel quadretto di uomini e donne, una “conversazione”  in cui si riscopre il piacere del proprio corpo insieme al fallimento del matrimonio, e una “profondità” che non si riferisce all’animo o al pensiero umano ma semplicemente a quella di un pozzo.

Dove va a finire il maschietto di turno (e qui mi è passata la voglia di ridere). Bello  L’odore del tempo con la fine di due vecchi (e non vi dico come) e anche Starsailor di Enrico Gregori che vuole cercare il suo piccolo spazio nell’infinito.

Tra i vari personaggi con i quali la Nostra ama intrecciare conversazioni ritrovo la Nicoletta Vallorani conosciuta lei pure attraverso  Le morti pulite in Anime nere, Mondadori 2007 con il seguente giudizio  “Piccinina santa, i’ racconto pe’ mi’ gusti è un po’ compricatino. Lascia sta’ gli svolazzi. Te l’avrò detto mille vorte. Ma te niente…però la bona volontà c’è. E un fa’ quelle boccacce che diventi brutta.Voto 7”. E la Vallorani, bontà sua, mi ringraziò con una mail per il voto ricevuto, ma ancora oggi non ho capito se era sincera o si trattava di una fine (e giusta, aggiungo io) presa in giro. Qui si propone con un bel racconto dal titolo raccapricciante Puu-Tii-Uuit? o il Silenzio che urla, praticamente una insegnante che commenta agli alunni un articolo sulle bombe a grappolo. Perché in questo blog, dedicato soprattutto alle mille facce dell’animo umano, c’è pure lo spazio per la realtà che ci circonda, un invito a riflettere sui limiti e le aberrazioni del mondo e della nostra società. Brava Barbara.

Ritrovata anche Elena Vesnaver con L’ineluttabile decisione della signora Valussi che ha perdonato perdonato perdonato i tradimenti del suo uomo ma la pazienza ha pure un limite e ora è bene che stia legato ad una sedia e si becchi una poco simpatica iniezione…

La ringrazio per lo splendido racconto Il matto di Blackburne che ha impreziosito l’antologia Giallo Scacchi - racconti di sangue e di mistero, Ediscere 2008, curata da Mario Leoncini e dal sottoscritto.

A questo punto il blog è sparito nel senso che clicca clicca non veniva più fuori. Allora ho trovato BlogBabel ed ho continuato la ricerca scoprendo altri aspetti interessanti della Garlaschelli. Che è carina, generosa, curiosa, le piace scrivere storie ma anche ascoltare quelle degli altri. E così chiede (ingenua) agli avventori del blog (una marea di donne) “Mi raccontate una storia?”. E questi/e giù a spedire storie come noccioline. Ad un certo punto Barbara si stufa di ricevere racconti scritti male e ti butta giù una reprimenda sugli scrittori faciloni. Occorre avere talento ma anche forza di volontà, la scrittura richiede sacrificio, bisogna scrivere e riscrivere e insomma una bella lavata di capo a dimostrazione che a volte non conviene chiedere niente J.

Tante lettere, specialmente lettere d’amore e sull’amore ricche di sentimento, passione, fremiti, dolcezza, incazzatura e tutte quelle sfumature che solo le donne (anche qualche uomo via…) sanno esprimere.

E poi i ritratti, i soldi che si comprano la rispettabilità, il tradimento, perdonami e tu come stai balbetta il nostro uomo, ti perdono sì ma ti preparo anche la valigia (più buona della signora Valessi), gli occhi fermi del nonno, il consiglio del babbo e il silenzio mangiato dalla musica. Piccoli tocchi di classe.

E racconti, racconti, racconti per “Corto si può fare” che c’ho trovato anche lo Smocovicce e il senso vuoto della vita che ti piglia alla gola e anche una bella favola di Macchiavelli. E insieme a loro una sfilza continua di autori più o meno conosciuti che hanno aggiunto (per quello che ho potuto leggere) forza e qualità a tutto il contesto blogghesco. Con quella varietà di situazioni, idee, sentimenti e fibrillazioni che solo un nutrito gruppo di scrittori può dare: il rimpianto insieme alla gioia e al dolore e alla vita e alla morte e a tutte le sfaccettature dell’animo umano. Alla fine ti senti come stordito e  preso in un vortice invisibile.

Qualche peccatuccio?

Un po’ di disordine via e una continua sviolinata da parte dei lettori che si sdilinquiscono e squittiscono di fronte all’opera della Nostra. Barbara mi lasci senza parole, grande, bello, beeeellooo, bellissimo, atrocemente bello e via di questo passo. Ci manca solo quanto sei bbbooona e dammi il numero di telefono.

Il blog della Garlaschelli è ricco, vario, aperto, curioso di tutto e di tutti. Legato con solido filo alla fantasia e alla realtà. Colmo di slancio e di passione. Fategli una visitina (porc…anche io ho sviolinato).

E che il Cielo ce la mandi bona e senza vento.