Bel lavoro sì, però…

Dopo il successo di Anime nere dello scorso anno ecco arrivare sugli scaffali delle librerie l’antologia di racconti Anime nere reloaded, sempre a cura di Alan D. Altieri e sempre pubblicata dalla Mondadori.

Una esplorazione “della tenebra umana e culturale, sociale e politica del nostro tempo”. Ci si trova di tutto e di più: violenza gratuita, deserto di principi, il vuoto, la vendetta, la ribellione, la strafottenza, l’odio che cresce dentro, storie di mafia, il gusto dell’orrido, sesso, angoscia, brutalità, schifezze dell’animo umano, corse da pazzi, sfide, scommesse, sfruttamento dell’altro, degli extracomunitari, il marciume che contamina le forze di polizia, la voglia di sangue, odio contro il diverso, e ancora sesso (la fa da padrone) e umana bestialità al di fuori e all’interno della famiglia, la solita storia dei gemelli qui gemelle, e a proposito di gemelle ci sono anche le Torri americane, di nuovo il vuoto, il nulla, il dolore stesso protagonista principe, la disperazione di un padre, e stupri e botte e violenza su violenza, una malattia incurabile, donare o non donare i propri organi?, come donarli?, il classico assassino che sbudella i corpi delle vittime e c’è pure di mezzo Al Qaeda, amore e morte, ancora il crollo delle Torri gemelle, l’autore che se la passa male dopo morto. E, grazie alla Teodorani, un pizzico di ironia e di sorriso sul noir e sull’horror. E tante altre cose ancora.

Preso racconto per racconto una buona antologia, non c’è che dire, con punte più o meno alte di qualità narrativa. Però, però… come annunciavo nel sottotitolo, incominciano a venir fuori anche degli aspetti meno convincenti. Una ridondanza stilistica e di materiale che accomuna quasi tutti gli autori (per rendere più crude certe scene, per esempio, si insiste troppo su descrizioni ormai divenute un cliché) e una ripetitività di argomenti che si ritrova addirittura nella stessa antologia e in molte altre similari.

Va a finire che l’ammassarsi di violenza, sangue, sperma, abisso e morte e di situazioni ormai conosciute, trite e ritrite, invece di colpire, affascinare, inquietare e sollecitare il lettore a riflettere quasi ottengono l’effetto opposto. Uno sbadiglio come dopo un’abbuffata coi fiocchi.