Il Festival Mediterraneo del Giallo e del Noir e Borsa di Studio Il libro nel cassetto che la IOLAOS Asd (associazione sportiva – ricreativa – culturale di appartenenti alle forze di polizia) di Sassari ha organizzato per il 6, 7 e 8 dicembre è così articolato:

6 dicembre 2007 ore 16,30 riunione della giuria del premio letterario

6 dicembre 2007 ore 17,30 incontro con l’autore di Uno bianca e trame nere, Antonella Beccaria; Bar Il Giardino Via Roma n. 55

6 dicembre 2007 ore 18,30 incontro con l’autore di Vita da sbirro, Claudio Bachis; Bar Il Giardino Via Roma n. 55

6 dicembre 2007 ore 19,30 incontro con l’autore di 9 maggio '78. Il giorno che assassinarono Aldo Moro e Peppino Impastato, Carmelo Pecora; Bar Il Giardino Via Roma n. 55

7 dicembre 2007 ore 16,30 incontro dibattito degli studenti universitari e delle scuole medie superiori con gli autori di: La legge dei figli - un'antologia per la Costituzione Sabina Marchesi, Lorenzo Trenti, Simona Mammano, Maurizio Matrone e Carmelo Pecora; Palazzo della Frumentaria, via della Muraglia.

7 dicembre 2007 ore 18,00 incontro con l’autrice di L’osso di Dio, Cristina Zagaria; Palazzo della Frumentaria, via della Muraglia.

7 dicembre 2007 dalle ore 18,30 alle ore 20,30 incontri con gli autori finalisti del “Premio Mediterraneo del giallo e del noir”, Renè Fregni, Valerio Varesi; Palazzo della Frumentaria, via della Muraglia

7 dicembre 2007 ore 20,30; proiezione di un episodio tratto dalla serie Nebbia e Delitti, incontro con l’autore Valerio Varesi; Bar il Giardino Via Roma n. 55

8 dicembre 2007 ore 10,30 premiazione del vincitore del Premio Mediterraneo del giallo e del noir incontro con gli autori finalisti; Teatro Civico (Palazzo di Città).

Durante tutti gli eventi verranno predisposti spazi espositivi di opere letterarie e degustazioni di prodotti tipici sardi e vini locali.

I romanzi finalisti di questa 1° edizione del Premio Letterario, che accompagna il predetto festival, sono:

Valerio Varesi, A mani vuote, Frassinelli;

Il caldo umido e appiccicoso di un agosto a Parma riflette, curiosamente, la condizione del commissario Soneri, alle prese con un caso bollente, che lo invischia sempre più e la cui soluzione non è affatto a portata di mano per dargli un po' di respiro. Francesco Galluzzo, un commerciante del centro, è stato picchiato a morte, in casa sua, da ignoti aggressori. Il movente della rapina è debole, mentre - dopo le prime indagini - sembra più consistente quello di una 'lezione' finita male. Ulteriori ricerche indirizzano il commissario verso un noto usuraio, Gerlanda, a cui la vittima doveva dei soldi, e, successivamente, su una pista che odora di cocaina. Ma con il procedere dell'inchiesta il poliziotto si rende conto che la fine di Galluzzo rappresenta solo un dettaglio, un particolare quasi insignificante in un disegno più vasto nel quale la vera vittima è la stessa città. Che inesorabilmente qualcuno si sta mangiando a morsi voraci. Una criminalità di tipo nuovo, travestita da irreprensibili società finanziarie e immobiliari, ha rimpiazzato la vecchia guardia, costituita da tipi come Gerlanda, ormai buoni solo per la pensione. E al commissario non rimane che prenderne atto mentre, con amarezza mista a indignazione, si avvia a chiudere il caso. La sua Parma si è perduta, ha sostituito Mammona a Dio e preferisce vivere solo nel presente, meglio se con pochi sacrifici...

Con questo nuovo, intenso romanzo Valerio Varesi propone un solido, impeccabile poliziesco che, come nelle sue precedenti prove narrative, scavalca il genere, offrendo molteplici spunti di riflessione sui guasti della società contemporanea.

Massimo Carlotto, La terra della mia anima, e/o;

La terra della mia anima racconta la vita, quella vera, di un personaggio già noto ai lettori di Massimo Carlotto: Beniamino Rossini. Dopo essere stato compagno di avventure dell’Alligatore in cinque romanzi, il vecchio Rossini ha deciso, quando ha saputo di essere gravemente malato, di raccontare la sua “malavita” e di farlo nella formadi un romanzo di avventure scritto dal suo amico Massimo.

La storia di Beniamino parte dall’immediato dopoguerra e arrivaquasi ai giorni nostri, spazia dalla Milano liberata dai partigianiraggiungendo il confine con la Svizzera, e poi dal Libano a Malta, da Venezia alla Croazia della recente guerra civile. Le sue sono storie di contrabbando e storie di rapine. Storie di donne e uomini. Per Rossini la “terra della mia anima” è la frontiera, luogo di avventure per eccellenza, ma anche di amicizie amori, tradimenti, passioni politiche. Ancora una volta Carlotto ci regala un romanzo duro perché la vita del criminale non è “rose e fiori”, divertente perché Rossini era un uomo pieno di estro e coraggio, commovente perché di amicizie così non ce ne sono molte, appassionante perché racconta un’altra faccia del

Andrea Camilleri, Le ali della sfinge, Sellerio;

Non è un buon momento per il commissario Montalbano: con Livia continui litigi, incomprensioni ingigantite dalla distanza, nervosismo. Passato e futuro si ammantano nei suoi pensieri di una vaga nostalgia. E in una di queste serate di malinconia viene chiamato d'urgenza. In una vecchia discarica è stato trovato il cadavere di una ragazza. Nuda, il volto devastato da un proiettile, niente borse o indumenti in giro. Solo un piccolo tatuaggio sulla spalla sinistra – una farfalla - potrebbe favorire l'identificazione della donna. Parte l'indagine con un Montalbano svogliato, stanco di ammazzatine. Ma il caso lo trascina: ci sono altre ragazze con una farfalla tatuata sulla scapola, sono tutte dell'Europa dell'est, hanno trovato lavoro grazie all'associazione cattolica "La buona volontà" che le ha salvate da un destino di prostituzione. Montalbano non è persuaso. C'è qualcosa di poco chiaro all'interno di quell'organizzazione benefica? E mentre l'inchiesta va avanti, il commissario è incalzato da ogni parte: dal vescovo, che non ammette ombre su "La buona volontà", dal questore, che non vuole dispiacere al vescovo, da Livia che vuole partire con lui per ritrovarsi. Tutto si muove sempre più velocemente, alla ricerca della soluzione e il commissario ha fretta, di concludere, di andarsene.

Patrizia Pesaresi, Dopo la prima morte, Dario Flaccovio;

Harold è un celebre attore inglese che colleziona motociclette e che tenta di esorcizzare con pratiche superstiziose lo spettro della decadenza incombente e di un oscuro segreto legato al proprio passato. Patrizia è una studiosa di labirinti che mette in vendita una Brough d’epoca, forse l’ultima – fatale – appartenuta a Lawrence d’Arabia, di cui sta tentando di ricostruire la morte.

Anche Patrizia nasconde un segreto, legato a un danno subito anni prima, mai del tutto riparato, al quale Harold potrebbe non essere estraneo.

Assedio inquietante e impercettibile danza di corteggiamento, il loro incontro sarà il filo d’Arianna per attraversare il labirinto condiviso dalle loro anime, fino al suo centro sanguinoso, in cui ogni maschera sarà tolta e ogni segreto svelato.

Piergiorgio Di Cara, Vetro Freddo, e/o;

Non ha ancora finito di mordere la polvere nella trincea di una guerra contro la criminalità organizzata che assume i contorni di una sfida personale, l’ispettore Riccobono. Trasferito in Calabria dopo essere stato nel mirino della mafia palermitana, rimasto ferito in un agguato sotto casa per aver individuato e incastrato un boss e i suoi accoliti, Salvo è ormai diventato un obiettivo sensibile e si trova ora alle prese con un fenomeno che rispetto a quello palermitano presenta caratteristiche e modalità molto interessanti e rivelatrici sulla ‘Ndrangheta calabrese.

Il racconto di un' indagine su un traffico di stupefacenti svela infatti un mondo se possibile ancora più malvagio e spietato di quello che ha conosciuto in Sicilia. Nei paesaggi ostili e antichi dell’Aspromonte l’organizzazione si avvale di una rete localistica ancor più brutale e primitiva. L’ispettore è costretto a cimentarsi con una realtà nuova, dura, ma ancora una volta dimostra che, come un vero mastino, nulla lo induce a mollare la presa sul filo di giorni opachi annebbiati dal fumo delle immancabili sigarette e dalle brume degli appostamenti nei boschi, nello stillicidio dei pedinamenti e della sala ascolto. Una testimonianza diretta di questa guerra di logoramento nella quale il lettore non mancherà di sentirsi coinvolto, interpellato,chiamato a una partecipe e riconoscente solidarietà.

Marcello Fois, Memoria del vuoto, Einaudi;

Marcello Fois racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati l'uomo su cui Mussolini mise la taglia più alta e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità.

Da bambino Samuele Stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle.

Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato.

Dopo aver disertato a Caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.

Javier Cercas, La velocità della luce, Guanda;

Narra una storia vera avvenuta durante la guerra civile spagnola: uno scrittore franchista era scampato ad una esecuzione di massa, salvato da un soldato che, affacciandosi sul luogo dove lui era nascosto, aveva taciuto la sua presenza ai compagni d’arme. Un frammento di bene, un comportamento da uomo che ha ancora il senso della decenza e il rispetto della vita umana in una guerra che, al di là delle divergenze di idee, è una strage senza senso.

Questo secondo romanzo, “La velocità della luce”, è come il negativo dell’immagine precedente, ancora una storia di guerra in cui, però, ogni possibile bene è scomparso, nessuna vita viene risparmiata, anzi, l’esistenza perde a tal punto significato che quello che conta è solo il delirio di onnipotenza che dà l’uccidere. Sparare ad una sola persona può essere sconvolgente, il frastuono delle raffiche contro decine di persone assorda la coscienza. Una montagna di cadaveri cancella dalla vista il corpo del singolo morto.

René Fregni, Lettera ai miei assassini, Meridiano Zero;

Un noir esistenziale e dolente come un blues sullo sfondo di Marsiglia, città sensuale e "femminea" che, pur sotto l’incombere di una alienante modernità, conserva il suo buon cuore meticcio, porto di mare e di terrene convivenze, luogo di approdi fughe ed eterni ritorni, paesaggio dell’anima.

L’omaggio esplicito è all’universo geografico e poetico di Jean-Claude Izzo, il grande scrittore scomparso, che della capitale mediterranea era il genius loci.

In Lettera ai miei assassini René Frégni ricorda non a caso il funerale del suo "maestro": "Salendo verso il crematorio, mi ricordai di una mattina come questa, azzurra e serena. Avevamo accompagnato il nostro amico Jean-Claude fino ai cancelli dell’eternità. Avevamo ascoltato la tromba di Miles Davis, lontana, malinconica, e quella melodia assomigliava a tutti i personaggi di Casino totale e a questa Marsiglia."

Petros Markaris, Si è suicidato il Ché, Bompiani;

Tre suicidi spettacolari dell'alta società greca, in diretta televisiva, suscitano la curiosità del commissario Charìtos, ancora convalescente dopo l'ultima vittoriosa indagine. Scavando nel passato dei suicidi, questa sorta di Maigret greco scopre che i tre uomini appartenevano ad un gruppo terroristico avverso ai Colonnelli, debellato perciò dai servizi segreti del regime.

Dopo aver evitato il carcere, i tre erano riusciti a farsi strada nel mondo politico ed economico a colpi di tangenti e corruzione. Mentre la polizia e i giornalisti brancolano nel buio, il commissario Charìtos tenta di dipanare l'enigma che si cela dietro al concatenarsi dei suicidi pubblici, portando alla luce i segreti nascosti nel passato dei loro autori.

Amara Lakhous, Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio, e/o.

La sapiente e irresistibile miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniato su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il Pasticciaccio sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare), la piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell’analisi antropologica, il brio e l’apparente leggerezza del racconto. A partire dall’omicidio di un losco personaggio soprannominato “il Gladiatore”, si snoda un’indagine che ci consente di penetrare nell’universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio.

La IOLAOS A.S.D. di Sassari ha inteso proporre e presentare l’istituzione di un premio letterario del libro giallo, denominato “1° Festival Mediterraneo del Giallo e del Noir 2007”, rivolto sia a scrittori affermati di fama nazionale sia a scrittori di nuova generazione, offrendo la possibilità a questi ultimi di portare a pubblicazione e diffusione il loro “libro nel cassetto” con l’assegnazione di una borsa di studio che si è realizzata con la partecipazione e patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna Il premio letterario è rivolto esclusivamente a scrittori di libri “gialli” e “noir”.

La caratteristica del format ha previsto la formazione di una giuria con la peculiarità di essere costituita dai così detti operatori della giustizia, ovvero magistrati, avvocati, operatori di polizia.

Il format così articolato consentirà un attento esame dei lavori da chi il “giallo” lo vive per mestiere, un vero e proprio momento di confronto della fiction letteraria con la realtà.

Verrà, inoltre, istituito un concorso con premio finale, per scuole elementari, medie e superiori della Sardegna.

L’intento è quello di coinvolgere i ragazzi nella realizzazione di manoscritti, opere teatrali, cortometraggi, spot, fotografie o quanto vorranno proporre, legati ai temi della sicurezza e della legalità.