Lo scrittore lucchese di adozione, dalmata di nascita, Stelvio Mestrovich, ha pubblicato con la Dario Flaccovio editore nella collana Gialloteca il suo ultimo lavoro dal titolo Venezia rosso sangue. Il giallo, 199 pagine scorrevoli e avvincenti, sono incentrate sulla figura del commissario Giangiorgio Tartini, parente del famoso compositore classico. Due episodi entrambi ambientati a Venezia, dove Tartini lavora, vive e ama, immerso nelle atmosfere vellutate, che l'autore sa evocare con grande maestria ma mai senza andare nel retorico o utilizzando un linguaggio aulico ma con una prosa di tipo giornalistico, scarna, vivace ed efficace.

Uno squilibrato uccide sacerdoti e Tartini riuscirà a catturarlo insieme all'intuito di uno strano amico.

Così come particolare è l'altro episodio del commissario tutto incentrato nel mondo della musica e della poesia, con un serial killer che uccide giovani donne lasciando sempre un libro di una poetessa con una frase sibillina.

Venezia, delitti efferati, un commissario italiano alle prese con la quotidianità, le proprie debolezze di scapolo impenitente, ecco il ritratto e il biglietto da visita convincente di Stelvio Mestrovich e del suo libro.