La prima di Il fantasma nella cabina, due atti di Rocco Mortelliti da Il commissario di bordo di Andrea Camilleri, al Teatro del Giglio di Lucca, è stata sicuramente apprezzata da un pubblico accorso numeroso, anche se non è stato raggiunto il "tutto esaurito". I palchi erano semivuoti - ma, si sa, i benpensanti (che di musica non capiscono una bella minchia) hanno la puzza al naso ed evitano di farsi vedere i loro abiti di lusso e gioielli se non c'è la Tosca o l'Aida o altre opere di cartellone - la platea quasi piena, il loggione completo e assai "caldo" negli applausi, tributi solitamente elargiti alle opere pucciniane. Quelle ben eseguite e ancora meglio cantate, si capisce.

Il sottoscritto occupava una poltrona della galleria numerata. Ha comprato doverosamente il volumetto Le inchieste del commissario Collura e il libretto dell'opera che si apprestava ad ascoltare. La trama già la conosceva. La musica no. Ma su Marco Betta, almeno dove è nato e sulla di lui attività, ha pensato il sottoscritto con il piacevole (per lui) suono degli strumenti in fase di accordo, come sottofondo, qualcosa ci sarà pure scritto sullo stampato dell'Azienda Teatro del Giglio. Speranza fallace. Neppure una riga. Màh!

Con dieci minuti di ritardo sono calate le luci. Il sipario aperto da poco. Fino dalle prime battute - ohibò! il terrore era quello di sorbirsi dodecafonìa e altri strazi simili - la musica è risultata gradevole. Via via che la vicenda si faceva strada, al sottoscritto veniva in mente il Gesamtkunstwerk, tutto italiano però, e con schegge impazzite di Commedia dell'Arte. Sul palco vivevano "fantasmi" rossiniani e donizettiani, imperavano jazz, prosa, serietà e facezia, pittura, danza, pantomima (piacevolissima quella di David e Golìa), cabaret.

Ma non tessere sparse di un indefinito mosaico. Il mosaico c'era ed eccome! Ogni grano del rosario al suo posto. Si spaziava con grazia ed armonìa. E l'ombra di Cecè\Montalbano\Camilleri sempre e ovunque: divertente, mordente, mai stucchevole.

La trama c'è, leggera, bella e inutile come una velina, offre gli spunti non li approfondisce. Una ex-attrice finge di vedere i fantasmi per mettere scompiglio a bordo della nave, profumatamente pagata da una società armatrice concorrente, onde danneggiarne l'immagine. Il caso, si fa per dire, viene risolto da un Collura "sfavato" (si consenta allo scrivente questa parola tipica toscana con buona "pirdonanza" dello Zingarelli) e ancor più torturato dalla pignola dabbenaggine del Comandante della "Marco Polo".

Non sono mancati gli applausi e le risate. Molte gag veramente azzeccate. Ottima la regìa di Rocco Mortelliti, di sicuro effetto le scene di Italo Grassi.

E la musica ?

Promossa con lode. Orecchiabilissimo il Leitmotiv dell' opera - degno di un Classico - azzeccate alcune arie. I brani di jazz, cantati da Giorgia (Paola Ghigo), sono bene inseriti nel contesto del lavoro, hanno il loro giusto e opportuno spazio.

Un primo passo verso un Futuro operistico che può e deve migliorare, ma che segna e indica la strada giusta. Lo testimoniano gli applausi a scena aperta al termine di Il fantasma nella cabina.

Splendi stiddata la celesti lira,.

E' figghia di lu celu l'armonia

Armonica ogni sfera in aria gira,

Saggiu di Samu eccu mi appellu a tia

"In lodi di la musica" del grande poeta palermitano Giovanni Meli. Auguri e coraggio, Maestro Betta!

Marco Betta, grazie a Eliodoro Sollima intraprende gli studi di composizione, e, sotto la sua guida, si diploma al Conservatorio di Palermo. Successivamente frequenta i corsi di perfezionamento tenuti a Firenze da Armando Gentilucci e a Città Di Castello da Salvatore Sciarrino. Come compositore esordisce nel 1982 al Festival Spazio Musica di Cagliari. Nel 1985 compone Il palazzo incantato per orchestra da camera, primo lavoro nel quale cominciano a delinearsi gli elementi principali del suo modo di fare musica: melodie, sospese su armonie e strutture accordali che fondono insieme la musica delle antiche culture mediterranee con la grande tradizione classica e con la musica del nostro tempo.

L'idea di una musica condizionata dalle antiche culture letterarie e architettoniche della Sicilia e del Mediterraneo è il punto di partenza delle successive composizioni. Nascono così una serie di lavori per strumento solo e per ensemble da camera come In ombra d’amore ballata per viola (1988), Cadentia sidera per pianoforte e orchestra d’archi (1989), Ballata per violino e pianoforte (1990) e Senti l’eco aria per orchestra (1990).

Nel 1988 collabora alla stesura dell’edizione critica della Messa per Rossini realizzando in collaborazione con Antonella Balsano la revisione del Sanctus di Pietro Platania. Nel 1991 realizza le musiche per la Sabbia del sonno azione per musica e film di Roberto Andò. Nel 1992 la RAI Radiotelevisione Italiana seleziona Maiores umbræ per 5 strumenti per partecipare alla "Tribuna Internazionale dei Compositori". Da questo momento le sue musiche vengono eseguite e radiodiffuse in molti paesi d’Europa, negli Stati Uniti, Canada, ex Unione Sovietica, Argentina e Brasile e riceve inviti e commissioni da enti e festival come il Teatro Alla Scala, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, l’Orchestra Regionale Toscana. Nel 1993 partecipa alla composizione del Requiem per le vittime della mafia (Cattedrale di Palermo, 27 marzo 1993) realizzando Lux æterna per soprano, tenore, coro e orchestra su testo di Vincenzo Consolo.

Tra le sue opere ricordiamo Sabaoth e Sammael (1995) opera da camera su testo di Giovanni Carli Ballola, Bellini, Ultime luci opera in un atto su testo di Dario Oliveri (1996), Averroè su testo di Daniele Martino (1999), Nevebianca su testo di Giovanni Maniscalco Basile, Il fantasma nella cabina di Andrea Camilleri singspiel in due atti su libretto di Rocco Mortelliti, La Sinfonia dei nuovi giocattoli (1999), le musiche per il film Il Manoscritto del Principe con la regia di Roberto Andò prodotto da Giuseppe Tornatore (2000), Magaria favola per voce recitante e orchestra su testo di Andrea Camilleri.

Insegna Composizione al Conservatorio di Palermo. Dal 1988 al 1993 è stato Coordinatore del Centro di Documentazione della Musica Contemporanea del CIMS. Dal 1995 al 2000 è stato membro della Commissione Musica della SIAE e dal 1994 fino al 2002 ha ricoperto l’incarico di Direttore Artistico del Teatro Massimo di Palermo.

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Catalogo delle opere pubblicate da Casa Ricordi – BMG Ricordi Music Publishing Spa

Teatro musicale

Il mistero del finto cantante

Opera da camera in un atto (2002-03)

Libretto di Rocco Mortelliti, da Le inchieste del Commissario Collura di Andrea Camilleri

prima rappresentazione: Siena, Accademia Chigiana, 14 luglio 2003 – direttore Federico Longo

personaggi: Cecè Collura, t – Il Comandante, br – Scipio Premuda, t – Joe Bolton, voce – Giorgia, ms – Agata Masseroni, s – Laura Spoto, s – Rocco, attore – Mister Mc Givern, attore

comparse: Crocieristi

organico: 1.0.1.0 / 0.1.0.0 / trg, t-t, guiro, batteria jazz, vibr, voce Andrea Camilleri su cd/ pianoforte - tastiera/ archi (2.1.1.1.)

durata: 55’

Che fine ha fatto la piccola Irene?

Opera da camera in un atto (2002-03)

Libretto di Rocco Mortelliti, da Le inchieste del Commissario Collura di Andrea Camilleri

prima rappresentazione: Siena, Accademia Chigiana, 14 luglio 2003 – direttore Federico Longo

personaggi: Cecè Collura, t – Il Comandante, br – Scipio Premuda, t – Giorgia, ms – Laura Spoto, s – Inserviente, attore

comparse: Crocieristi

organico: 1.0.1.0 / 0.1.0.0 / trg, tamb. siciliano, vibr, voce Andrea Camilleri su cd / pianoforte - tastiera/ archi (2.1.1.1.)

durata: 50’

Balletti

Il viaggio del Commissario Collura

Balletto in un tempo dai frammenti del diario di bordo del Commissario Collura (2004)

Libretto di Rocco Mortelliti, da Le inchieste del Commissario Collura di Andrea

prima rappresentazione: Verona, Teatro Filarmonico, 8 dicembre 2004 – direttore David Coleman – coreografa Maria Grazia Garofoli, Orchestra e Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona

personaggi: Cecè Collura – Laura Spoto – Attore – Corocieristi

organico: 1.0.1.0 / 0.1.0.0 / trg, t-t, tom-toms, guiro, tamb. siciliano, batteria jazz, voce Andrea Camilleri su cd pianoforte/ archi

durata: 30’

Composizioni per orchestra (anche con solisti vocali e/o strumentali e/o coro)

Città azzurra

dall’alba all’alba per fagotto e orchestra (2005)

prima rappresentazione: Nizza, Le Nuits Musicales de Nice, 6 agosto 2005 – direttore Yeruham Sharovsky – fagotto Paolo Carlini – Orchestra Sinfonica di San Remo

organico: 2.2.2.2 / 2.2.0.0 / tp, trg, gran cassa, tam-tam, gong / archi

durata: 18’

Corone di pietra

per tenore coro e orchestra (2003-04)

Testo di Daniele Martino

prima rappresentazione: Verona, Arena di Verona, 4 agosto 2004 – direttore Viekoslav Sutej – tenore Placido Domingo – Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona

organico: 3(III ott).3(III ci).3(III cl b).2 / 4.2.3.1 / tp, trg, piatti, tamburello siciliano, cel, a, tenore, coro misto/ archi

durata: 5’

Lacrime

per orchestra (2004)

In memoria di tutte le vittime della mafia e della violenza

1. Andante sostenuto – osservazione del cielo

2. Andante – I 58 giorni di Palermo, 23 maggio-19 luglio 1992, In memoria delle stragi Falcone e Borsellino

3. Andante – Lacrime e Angeli

prima rappresentazione: Boston, Mit Symphony Orchestra, 11 marzo 2005 – direttore Dante Anzolini

organico: 2.2.2.2 / 2.2.2.0 / tp, trg, gran cassa, tamburo militare, tam-tam, gong arpa/ archi

durata: 14’

Senti l’eco

Aria orchestra (1989)

prima rappresentazione: Firenze, Orchestra Regionale Toscana “Caro Mozart”, Chiesa di S.Stefano al Ponte vecchio, 23 giugno 1990 – direttore Stefan Anton Reck, Orchestra Regionale Toscana

organico: 2.2.2.2 / 2.1.0.0. / archi

durata: 6’

Sorpresa

Aria per soprano e orchestra (1993)

prima rappresentazione: Milano, Pomeriggi Musicali, 8 maggio 1993 – direttore Tamas Pal, soprano Rossella Ragatzu

organico: 2.2.2.2 / 2.1.0.0. / tp, /archi

durata: 12’

Musica strumentale e vocale da camera

Ballata

per violino e pianoforte (1991)

prima esecuzione: Roma, Auditorium del Foro Italico della RAI, “Festa Musica d’Oggi”, 8 aprile 1991 – violino Antonio Salvatore, pianoforte Velia De Vita

organico: vl; pf

durata: 3’

Cadentia Sidera

Fantasia per pianoforte e archi (1990)

prima esecuzione: Cosenza, Aula Magna “U.Caldora” dell’Università di Rende, VI Festival Musica d’Oggi, 16 maggio 1990 – Gruppo Strumentale Musica d’Oggi di Roma, pianoforte Giuseppe Maiorca, direttore Luigi Lanzillotta

organico: pf; A. (4.4.2.2.1.)

durata: 8’

In ombra d’amore

ballata per viola (1988)

prima esecuzione: Gibellina, Auditorium, “Quattro momenti musicali in Sicilia” Teatro Massimo, 20 aprile 1988 – viola Augusto Vismara

organico: vla

durata: 9’

Maiores umbrae

per 5 strumenti (1989)

prima esecuzione: Cosenza, Aula Magna “U.Caldora” dell’Università di Rende, V Festival Musica d’Oggi, 10 maggio 1989 – Gruppo Strumentale Musica d’Oggi di Roma, flauto Monica Berni, clarinetto Ciro Scarponi, viola Augusto Vismara, violoncello Luigi Lanzillotta, arpa Flora Uboldi

organico: fl; cl; a; vla; vc

durata: 7’

Soledad

per 11 archi (1992)

prima esecuzione: L’Aquila, I Solisti Aquilani, 15 ottobre 2004 – direttore Daniele Agiman

organico: archi (3.3.2.2.1)

durata: 9’

Ultimo canto

per viola (2001)

In memoria di Francesco Pennisi

prima esecuzione: Palermo, Festival di Palermo sul’900 “Omaggio a Francesco Pennisi”, Sala della musica di Villa Malfitano, Amici della Musica, 17 gennaio 2001 – viola Giovanni Brunetto

organico: vla

durata: 4’

Musiche di scena e per film

Il Manoscritto del Principe

Musiche per il film di Roberto Andò (1999-2000)

Produzione: Sciarlò Film di Giuseppe e Franco Tornatore

Distribuzione: Warner Bros Italy

organico: cl; sax contr; pf; a; vl; vla; vc; archi

durata: 70’

Musiche per “Paolo Borsellino essendo stato

Musiche di scena per il testo e lo spettacolo di Ruggero Cappuccio (2004)

Produzione:Teatro Segreto

organico: nastro magnetico

durata: 20’

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