Dal 25 al 27 ottobre la scrittrice spagnola sarà in Italia per presentare il suo ultimo romanzo L’origine perduta.

Giovedì 26 ottobre alle ore 18.30 presso la libreria Mondadori di Corso Vittorio Emanuele a Milano, l'autrice incontrerà i suoi lettori e firmerà copie del suo nuovo romanzo.

Matilde Asensi è nata in Spagna ad Alicante nel 1962, ha studiato giornalismo all’Università di Barcellona. In seguito ha lavorato per alcuni dei più importanti network radiofonici spagnoli e poi si è dedicata alla scrittura. Un ottimo riscontro ha avuto il suo primo romanzo El salon de àmbar del 1999, ma riscuote un enorme successo nel 2000 con il romanzo Iacobus, successo confermato ampiamente con il successivo El ùltimo catòn.

In Italia, forse sull’onda del famoso “codice” nel 2005 è stato pubblicato per primo L’ultimo Catone e poco dopo Iacobus e anche in Italia il successo di questi due romanzi è stato notevole e ora l’autrice ha uno stuolo di lettori fedeli e appassionati.

L’origine perduta (El origen perdido) è stato pubblicato in Spagna nel 2003, mentre del 2004 è il romanzo Peregrinatio.

Matilde Asensi scrive dei thriller avventurosi con elementi storico-archeologici, ed effettua un perfetto mix tra fantasia e realtà storica, le sue ambientazioni sono perfette e riflettono la sua ottima cultura e sicuramente accurate ricerche.

Nel presente romanzo ci troviamo di fronte a un enigma pericoloso, una maledizione trasmessa attraverso una lingua arcaica che colpisce un ricercatore e lo riduce in stato di catalessi.

Sarà il fratello che insieme a due collaboratori dovrà risolvere questo enigma recandosi nella foresta amazzonica alla ricerca di una misteriosa setta segreta, ma prima di arrivare alla soluzione dovranno affrontare molte e pericolose avventure.

 

Mana huyarin qui lunthata Non senti ladro? Anatatita chakxaia Hai giocato a togliere la sbarra dalla porta. Jutayafidta allintarapifia Chiamerai il beccamorto chh/irma questa sera stessa.

Nel suo studio di Barcellona l’etnologo inglese Daniel Cornwall annota queste parole incomprensibili alternandole a frasi inquietanti che paiono contenere una maledizione. Poco più tardi la moglie Ona lo trova in stato di catalessi mentre, inginocchiato sul sofà e con lo sguardo vacuo, la implora di dargli sepoltura. Non riuscendo a farlo tornare in sé, la donna Io porta in ospedale dove riceve un’arcana diagnosi:

agnosia e illusione di Cotard. Quest’ultima rara sindrome corrisponde a un’incurabile alterazione cerebrale di origine misteriosa, paragonabile al danno provocato in un software da un baco.

Terrorizzata, Ona avverte il fratello di Daniel, Arnau. I due sono l’uno l’opposto dell’altro: il primo serissimo studioso delle civiltà precolombiane e buon padre di famiglia, il secondo geniale imprenditore della new technology e spregiudicato hacker dedito a scorribande notturne nei cunicoli sotterranei della metropoli. Con il suo sesto senso Arnau intuisce che quella criptica maledizione rappresenta l’indizio da cui partire per salvare il fratello. Anche perché, negli ultimi tempi, Daniel stava proprio tentando di decifrare una lingua sconosciuta parlata dagli inca, l’aymara. Chiamati in aiuto i suoi due fedeli collaboratori — e incalliti pirati informatici — Jabba e Proxi, Arnau si butta a capofitto a studiare la storia del Sudamerica scoprendo che l’aymara è il primo idioma mai usato dall’umanità, “lingua di Adamo” e insieme perfetto codice che sembra custodire verità ataviche. E che, come un qualsiasi software, si fonda su un principio binario. Ma per trovarne la chiave d’accesso occorre recarsi là dove era, e forse è ancora, diffusa: in Bolivia, fra le antiche rovine di Tiahuanaco, che costituiscono già di per sé un enigma. Indicato sulla cinquecentesca mappa di Piri Reis — altro enigma perché paradossalmente riproduce zone geografiche sconosciute all’epoca —, questo sito archeologico è costellato di misteri: monumenti colossali impossibili da erigere, bassorilievi che paiono raffigurare creature extraterrestri... Per trovare la pista giusta fra le pieghe del tempo, il terzetto di investigatori dovrà tradurre messaggi in codice incisi nella pietra, sciogliere quesiti matematici per aprire varchi e botole, calcolare algoritmi e combinare le soluzioni, tutte prove che solo menti abituate a violare i domini protetti su Internet possono superare. Nel disperato tentativo di spezzare la maledizione aymara che si è abbattuta su Daniel

L’origine perduta di Matilde Asensi (El origen perdido, 2003, Traduzione Margherita d’Amico, Sonzogno, collana I romanzi Sonzogno, pag. 502, euro 19,00) - ISBN 88-454-1335-7