Stefano Di Marino è di casa a ThrillerMagazine, lo sappiamo bene. E’ uno dei collaboratori fissi della nostra testata.

Lo abbiamo quindi incontrato varie volte, alcune delle quali nella sua veste di scrittore. Anzi: nelle sue “vesti”. Perché Di Marino non si accontenta di essere “uno e unico”. Nella sua avventura di romanziere, ha infatti assunto diverse personalità, una delle quali, peraltro, per sua stessa ammissione con il tempo sta fondendosi con quella originale: stiamo parlando ovviamente di Stephen Gunn, l’alias con cui firma da undici anni la fortunata serie del Professionista, nata per Segretissimo (che continua a pubblicare con regolarità i nuovi episodi) e da qualche tempo riproposta anche in libreria (grazie alla TEA, che ne sta ristampando un paio di titoli l’anno, seguendo l’ordine originale di pubblicazione).

Oggi però facciamo quattro chiacchiere con Xavier LeNormand, che ci racconterà di VLAD, personaggio seriale che, per quanto meno noto del Professionista, ha saputo conquistarsi la sua bella fetta di appassionati tra i lettori di Segretissimo.

Vlad esordisce su Segretissimo nel 2001, con Il primo della lista. Com’è nato il personaggio? Quali sono le caratteristiche salienti di questa serie? Quali quelle distintive?

Vlad nasce con la “gestione Dazieri” delle collane da edicola Mondadori. Sandrone mi chiese un personaggio nuovo perché già stava meditando l’idea di quella che sarebbe diventata la Legione Straniera. Ottima idea. Devo ammettere che l’unico dettaglio che mi lasciava e mi lascia ancora perplesso è stato di non firmare la serie come Stephen Gunn cosa che, sono convinto, avrebbe giovato alle vendite. In ogni caso se pensi che dovevano essere solo 5 episodi e Gli spettri di Peshawar è il sesto e già sto programmando il settimo… Diciamo che non è andata male.

In ogni caso il ragionamento di partenza è stato lo stesso che ha portato alla nascita del Professionista e, in questo caso, il Maestro de Villiers (Gérard de Villiers, l’autore di SAS – N.d.R.) ha insegnato. Una nuova serie in un filone come Segretissimo che risente chiaramente delle influenze di Fleming e Bruce deve seguire alcuni binari già fissati ma avere un elemento di novità.

Nel caso specifico c’era questo personaggio slavo, più freddo, tormentato ma anche più fatalista di Chance Renard. Me lo sono immaginato all’epoca con la faccia di Willem Dafoe poi, come al solito, ha preso un’identità sua. Se proprio vogliamo fare un paragone cinematografico ha qualcosa di Christina Bale in Equilibrium. Ma poi sono solo riferimenti mentali, ognuno il personaggio se lo vede come vuole. La seconda idea era quella di creare una squadra con vari comprimari le cui vicende sarebbero state seguite nei vari episodi dal lettore. Non volevo mettere il mio personaggio al servizio di una grande organizzazione di intelligence così ho pensato a uno speciale gruppo dell’ONU. L’idea forte comunque era quella di mettere al centro della vicenda un eroe che avesse fatto parte… dei cattivi prima della caduta del Muro. Ovviamente c’era un riferimento a XIII e a Ludlum che rimane sempre uno dei miei autori preferiti.

Curiosità: nello pseudonimo Xavier LeNormand si cela qualche citazione, qualche “omaggio”?

No, per la verità no.

Visto che veniva imposto un nome straniero e le mie radici culturali e d’ispirazione sono più francesi che anglosassoni mi è venuto in mente questo. Volendo ci può essere un richiamo a LeBreton ma è solamente un gioco, nei testi le tematiche del Noir francese sono più spiccate in Chance Il Professionista.

Dopo Il primo della lista, l’avventura di Vlad è proseguita al ritmo di un titolo all’anno (Il circolo Kandinsky, 2002; Il Mattino dei Demoni, 2004; Senza nome né legge, 2004; Mosaico di Specchi, 2005). Come caratteristica dei tuoi personaggi seriali, anche Vlad subisce le influenze degli eventi, muta nel carattere, senza contare il fatto del recupero dei frammenti del suo passato, che ovviamente è strettamente correlato. Inoltre, sono mutate anche le relazioni tra i personaggi principali, trattandosi, in parte, di una saga di gruppo. Commenti a riguardo?

Diciamo che tra la stesura del primo romanzo e l’uscita del secondo avvenuto un fatto che ha cambiato la nostra vita e ha imposto un mutamento radicale nel raccontare le spy-story. Dopo l’11/9 il “modello Bond” con il cattivone che vuol dominare il mondo magari da un castello di ghiaccio è diventato veramente obsoleto. Funziona ma solo come operazione "vintage" inserita nella sua epoca. Già Vlad era orientato in un’altra direzione ma la politica internazionale ha davvero condizionato le storie.

In seguito ho scoperto che la formula del gruppo tendeva a ripetersi in maniera un po’ macchiettistica. Ti anticipo che la serie di Vlad è un po’ in evoluzione, non so bene come andrà a finire però già da Mosaico di Specchi si intuiscono degli sviluppi, in Gli spettri di Peshawar è ancora più marcata la nuova direzione.

Vlad è fondamentalmente lo smemorato che, al contrario di tutti gli altri, è destinato a non ricordare mai. Viene a sapere i nodi fondamentali del suo passato ma sempre da altri. In ogni caso dal momento in cui ha perso la memoria sono passati ormai dieci anni (cronologicamente la famigerata iniezione con il neurosoppressore è avvenuta nel 1996) e ormai Vlad sa quasi tutto sul suo passato. Certo, di brutte sorprese ne possono ancora emergere, però è proiettato verso il futuro.

L’avventura di Vlad che più ti sei divertito a scrivere?

Il mattino dei demoni e anche quest’ultimo Gli spettri di Peshawar. Guardacaso sono le due storie dove il nostro gioca più da solista.

Questo Gli spettri di Peshawar è dunque il sesto episodio. Ignoriamo la quarta di copertina: a te il piacere d’introdurre il romanzo.

Un’avventura molto “dura”, soprattutto psicologicamente.

Il tema dominante è il caos internazionale in cui viviamo e quello mentale che Vlad deve affrontare scoprendo un altro tassello fondamentale della sua vita. Troverete situazioni realmente forti, niente sconti per nessuno. Ci sono due delle ambientazioni che ho ricostruito con maggior dettaglio e interesse. Peshawar e la guerra in Bosnia Erzegovina. Ah, dimenticavo anche in questa storia emerge di prepotenza Antonia Lake che è uno dei personaggi negativi che amo di più in assoluto di tutta la mia produzione…

In un’intervista di un paio di anni fa, a domanda specifica mi avevi risposto che un eventuale “incontro” tra Vlad e Chance Renard non era, in quel momento, prevista. Da lettore, vedrei ora i tempi maturi, stante che anche Vlad ha un suo seguito di lettori consolidato. Penso che per gli appassionati di Segretissimo, e non solo, un cross-over in tal senso (magari celebrato da un numero speciale, fuori serie) potrebbe essere interessante. L’idea non ti solletica?

Sinceramente non ci ho mai pensato davvero. Ho l’impressione che Vlad e Chance siano due anime troppo differenti della stessa persona. Credo sarebbe difficile trovare uno spunto giusto per farle convivere. Non si sa mai però. Ti dirò invece che sto realmente pensando a uno spin-off dedicato tutto ad Antonia Lake. Sarebbe un’avventura unica molto “cattiva” come è lei.

Antonia (che tra le altre cose è un non troppo celato omaggio a una pornostar che ho conosciuto personalmente qualche anno fa e che, in verità, è una persona simpaticissima!!!!) è un personaggio così… amorale, da essere puro istinto di sopravvivenza. Be’, ovviamente bisogna vedere se sopravvive alle prossime avventure….

Posso cogliere l’occasione per la riuscita immagine di copertina?

Il merito qui sta tutto nell’abilità di Victor Togliani e di Sergio Altieri che gli ha affidato il lavoro. Direi che l’immagine rispecchia esattamente l’atmosfera del romanzo. Bisogna dire che Vlad ha avuto, credo, una delle peggiori copertine di tutta la storia di Segretissimo (Senza nome né legge): non aveva senso, sembrava il sogno di un tossico. Che collegamento avesse con la vicenda non lo so…

Da un autore vulcanico come te, mi sa che hai già progetti di trama per Vlad 7…

Be’, sì. Sarà quasi una storia di assedio, legata a un evento catastrofico avvenuto nel 2005.

Di più non posso dire ma se leggete Gli spettri di Peshawar ha un finale che lascia emergere almeno un’indicazione sulla prossima avventura che rivedrà almeno in parte la squadra della SWORD in azione. Sarà durissima…

Un saluto ai lettori da… Xavier LeNormand?

Be’ ragazzi… grazie a quelli che mi hanno seguito sin qui. Ogni volta che ricevo un messaggio o un apprezzamento da un lettore è una carica di adrenalina. So che sembra retorico, ma in un ambiente difficile e avarissimo di soddisfazioni come è quello dell’editoria, avere la percezione che c’è qualcuno che realmente ti legge e si diverte a quello che racconti è una soddisfazione impagabile. In questo senso la collaborazione e la… vita di TM è stata un’esperienza nuova e interessantissima dalla quale ho ricevuto e ricevo ancora moltissimo. Vi spiego: io sono un po’ orso. Sì, per lavoro frequento gli ambienti editoriali cosiddetti seri, ma a volte con fatica. Il contatto con lettori e appassionati reali è molto più stimolante.