Come immaginare un titolo più onesto e autoesplicativo di questo? Il caso dei cioccolatini avvelenati è proprio la storia di questa misteriosa scatola di cioccolatini, recapitata al Rainbow Club di Londra e indirizzata a Sir Eustace Pennefather. Questi però disprezza il cioccolato e così regala il pacco a un altro socio, Graham Bendix: egli ha appena perso una scommessa con la moglie e deve appunto regalarle una scatola di dolciumi. Ma la tragedia è in arrivo, perché il misterioso pacco contiene cioccolatini avvelenati... che causano la morte della donna e una grave intossicazione a Bendix. Chi ha mandato i cioccolatini? E soprattutto, qual era il suo obiettivo?

Il romanzo è stato scritto da Anthony Berkeley nel lontano 1929 ed è un eccellente esempio di giallo classico, scritto con estrema intelligenza da parte di un narratore di razza che conosceva assai bene le particolari "regole del gioco" a cui aveva deciso di partecipare. La storia infatti vede come inedito soggetto investigativo un club di sei persone, diversissime tra loro per carattere, estrazione sociale, metodo di indagine e idiosincrasie. Ognuna di esse propone la propria personalissima soluzione al caso, facendo affidamento di volta in volta sulla deduzione o sulla psicologia, sullo studio del movente o sugli indizi materiali... e ognuna delle sei soluzioni è estremamente plausibile. Ma solo una, ovviamente, sarà quella giusta, in un crescendo di colpi di scena in grado di sorprendere anche il lettore più smaliziato, proprio quando pensava di aver già capito tutto.

Un romanzo insomma godibilissimo, che si rivela anche un vero e proprio compendio di tutto quello che c'è da sapere sul giallo classico. Da non perdere per gli appassionati.