Tra le novità che la casa editrice Meridiano Zero propone per questo autunno, si impongono le nuove uscite di Meridiano Noir, ma accanto a esse molte proposte per coloro che vogliono esplorare anche altri spazi letterari.

 

Steve Earle - LE STRADE DELLA COLPA Meridiano zero, Collana Primo Parallelo 13,00 Euro - tr. M.Colombo (distr. PDE)

 

Steve Earle, musicista e songwriter che da ormai vent'anni rappresenta una voce critica nel panorama musicale del suo Paese, non lascerà delusi i suoi fan neppure questa volta. Perché l'artista texano d'adozione è riuscito a trasportare in questa raccolta di racconti tutto il talento, la passione, la rabbia che caratterizzano le sue canzoni. Ma Earle è andato anche oltre, dimostrandosi un autentico scrittore, dotato di una prosa matura, acuta, e fondamentalmente sincera.

"Quando si metteva a cantare tu gli credevi," dice un personaggio del libro a proposito delle esibizioni di una giovane stella del country. Ecco, lo stesso si potrebbe dire di Earle e dell'America da lui raccontata. Nelle sue storie si incrociano battaglie di una vita, sconfitte personali, ferite profonde impresse sul corpo di un Paese. L'America della guerra in Vietnam e delle irrorazioni con l'Agente Arancio; l'America della frontiera con il Messico e dei coyotes che fanno la spola con il loro carico di immigrati clandestini trattati peggio della merce; l'America che convoglia tutta la sua rabbia nel rituale brutalmente asettico della pena di morte.

Ma è anche un'America che Earle non riesce a smettere di amare, nonostante tutto.

E il suo amore trasuda pagina dopo pagina, in un'oscillazione tra i toni favolosi e picareschi del primo Steinbeck e le atmosfere drammaticamente degradate di Bukowski.

Gli eterni viaggi in macchina lungo le highways, il lavoro spezzaschiena nei cantieri per pochi dollari, le notti degli amanti accampati nel deserto, ma anche l'estetica decadente della vita di una rockstar distrutta dal crack (in un racconto dai risvolti chiaramente autobiografici), o del veterano malato che decide di tornare a Saigon per morire.

Le rose della colpa è la riuscita celebrazione di esseri umani alla deriva, una lunga canzone dedicata agli emarginati che di questo mondo si sono ritrovati ad abitare le terre di confine.

Steve Earle, tra i maggiori esponenti del folk-rock americano, è nato in Virginia nel 1955. Dopo vari problemi di droga, culminati nell'arresto agli inizi degli anni Novanta, Earle è tornato alla ribalta nel 1995 con l'album Train A Comin. Nella sua musica ha sempre espresso una critica decisa al sistema americano, e si è impegnato in prima persona nelle battaglie politiche contro la guerra e contro la pena di morte.

Nel 2002 il suo lavoro Jerusalem ha fatto discutere, arrivando perfino a essere boicottato negli Stati Uniti, per la canzone John Walker Blues, dedicata all'americano passato dalla parte dei talebani in Afghanistan.

Il suo ultimo disco The Revolution Starts? Now ha vinto il Grammy Award 2005 per il miglior album di folk contemporaneo. Le rose della colpa è il suo primo libro.

 

Darcey Steinke - SALVAMI Meridiano zero, Collana Meridianonero - 12,00 Euro - tr. S.Rota Sperti (distr. PDE)

 

L'auto di Ted e Ginger sfreccia sulla strada, lasciandosi dietro note di autoradio a palla e odore di marijuana.

Ted ha la guancia sfregiata da una cicatrice. Un colpo di pistola che è stato lui stesso a spararsi. Ginger ha i capelli appiccicati al volto e gli occhi lucidi. Davanti a sé vede sfumare lentamente le immagini di un mondo che non smette di inquietarla, un mondo di uomini smarriti nelle proprie ossessioni. Come suo padre, un predicatore divenuto impopolare tra i fedeli che preferiscono la tv ai suoi richiami alla moralità. O lo strano hippie che vive in un casolare spacciando pasticche e curandosi il cancro con una dieta di miglio e tofu.

Ma di un'immagine Ginger non può liberarsi: il volto di Sandy - la ragazzina poco più giovane di lei, rapita qualche tempo prima da uno squilibrato - che campeggia da decine di manifesti. C'è tutta la desolazione della moderna periferia statunitense in questo libro, paesaggi fatti di boschi e fast food, strade statali e fabbriche in disuso, rituali di adolescenti e musica metal, abbandono e urgenza di salvezza.

E mentre Ginger e Ted si avvinghiano l'uno all'altra per non naufragare, Sandy tenta senza sosta la fuga dal luogo dov'è rinchiusa; e se la sorveglianza si fa troppo stretta e le pareti troppo anguste, scopre che è possibile scappare rifugiandosi in un universo immaginario, popolato di unicorni e fiori parlanti.

Ma Ginger sa che Sandy è ancora viva, e non riesce a smettere di cercarla.

Salvami è un'attraversata indimenticabile delle profondità dell'immaginazione letteraria, che mescola un linguaggio onirico alla descrizione distaccata e amorale della subcultura giovanile, amalgamandoli nelle atmosfere torride e cupe del southern gothic. Un saliscendi tra gli abissi del sacro e del profano, disperato come solo può esserlo la ricerca di quel che resta di Dio tra le mura di un centro commerciale.

Darcey Steinke, nata in Virginia e cresciuta a New York, attualmente vive a Brooklyn con la figlia. Insegna alla New School University e collabora regolarmente con varie riviste di saggistica. È autrice di quattro romanzi, accolti entusiasticamente dalla critica americana. Salvami e Up Through the Water sono stati selezionati dal New York Times tra i Notable Books of the Year.