Come ben sanno i cultori di gialli, l'insieme delle avventure dedicate dal medico e scrittore scozzese Arthur Conan Doyle a Sherlock Holmes, conosciute come canone holmesiano, si compongono di 4 romanzi e 56 racconti.

Tra questi figurano anche quelli riuniti ne Il taccuino di Sherlock Holmes, quinta ed ultima antologia di storie aventi per protagonista il famoso detective.

In questa raccolta, pubblicata originariamente in volume nel 1927 e riproposta dalla Mondadori nel numero di dicembre 2014 dei Classici del Giallo, saltano all'occhio del lettore numerose particolarità.

Nove dei dodici testi che compaiono in questo tomo trattano di imprese che, come di consueto, sono narrate dal Dottor Watson, mentre tre casi, cosa che non avviene abitualmente nell'opera di Doyle, sono riportati dallo stesso Holmes.

Un'altra peculiarità da mettere in evidenza, che renderà la lettura di questo libro ancora più appassionante, è che l'autore, a questo punto della sua vita affascinato dalla tematica dello spiritismo, pone l'attenzione sulla componente soprannaturale mostrandoci persone affette da vampirismo e uno scienziato che, attraverso una strana pozione magica, riesce a mutare la propria natura.

Nonostante ciò anche le vicende realitve a questi soggetti vengono trattate dal protagonista con la raccolta di indizi sul campo e le tecniche di deduzione di cui è maestro.

Queste sue attitudini gli permettono di sventare episodi criminosi che non sono quello che sembrano e di trovare soluzioni razionali a fatti apparentemente inspiegabili con la sola logica.

Per quanto riguarda la parte letteraria, lo stile degli scritti è coinvolgente e sintetico.

Il linguaggio adottato è formale ed informale a seconda delle situazioni in cui si trovano i personaggi e il registro, alternativamente colloquiale e scientifico, costituisce uno dei tratti di novità che Conan Doyle ha apportato alla letteratura poliziesca.

Tra i temi presenti il principale è quello della giustizia che come sempre trionfa anche se la divisione fra il bene e il male non è mai netta.

Alla luce di quanto riportato, nonostante risenta di evidenti segni di stanchezza e di inaridimento della vena narrativa dell'intellettuale di Edimburgo, l'acquisto di questo libro è estremamente consigliato a tutti gli appassionati.