L’imperscrutabile modello degli autentici funzionari dell’intelligence è George Smiley, protagonista dei primi romanzi di John le Carré. Grigio, pochissimo appariscente, custode indefesso della sua vita privata, nella quale soffre i tradimenti della moglie, molto più giovane di lui.

Ma nell’era di Internet, la privacy scompare anche ai vertici del MI6, il servizio segreto inglese con competenza estera. Lo ha scoperto Sir John Sawers, quando assurse al ruolo di “C”, sigla che designa il capo dell’organismo dai tempi del suo fondatore, il capitano Mansfield Cumming. Nel 2008, l’anno in cui l’MI6 festeggiava il centenario, la consorte del neodirettore, Shelley Sawers, mise sulla propria pagina di Facebook tutti i dati familiari. Lo ha scoperto l’incredula redazione del quotidiano londinese “Mail”. Allertato il Foreign Office, da cui dipende l’MI6, le notizie messe in piazza elettronicamente dalla signora sono state oscurate.

      

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