Il povero Terziani è uno dei tanti laureati convinti che il mondo li accoglierà a braccia aperte ed in effetti il mondo è là, pronto ad accoglierlo... per bastonarlo ben bene. La banca per cui lavora gli affida un compito di grande responsabilità, una “reggenza”: ma la filiale che deve gestire è però a Castrognano, un paesino sperduto nella provincia aquilana. Non è davvero il lavoro che Terenzi sognava.

Arrivato nel ridente paesino di Castrognano, l’accoglienza è glaciale. Il direttore di filiale che sta per andare in pensione, e che Terziani è venuto a sostituire, gli fa un ritratto deprimente ed inquietante della cittadina e dei suoi abitanti, e i primi rapporti con la popolazione locale non sono dei più promettenti. In varie forme, e con parole diverse, il messaggio resta sempre lo stesso: «Vada via da qui, non c’è niente di buono per lei. Vada via il prima possibile».

Avvengono strani fatti in paese, alcune persone scompaiono nell’indifferenza generale e se a tutto questo si aggiunge che Terziani fa amicizia con un orfanello che fa strani e terribili disegni, il quadro è davvero completo.

     

Chi conosce Romano De Marco rimarrà davvero stupito di trovarsi di fronte ad una trama così vicina a tematiche horror, passando dal respiro “poliziottesco” dei suoi primi romanzi  - Ferro e fuoco (Il Giallo Mondadori 2974, ristampato per Pendragon nel 2012) e Milano a mano armata (Foschi 2011), con storie dure e violente, all’atmosfera di eterea inquietudine in cui ci si trova immersi con A casa del diavolo. Ma è proprio su questo che gioca l’autore, è proprio questa la trappola tesa al lettore.

Niente è come sembra, in questo romanzo, e non bisogna mai dare nulla per scontato... tanto meno gli sviluppi della trama!

De Marco battezza il 2013 con una storia dall’intenso profumo d’altri tempi, dove ci si può ritrovare tanto la “diabolica” provincia di kinghiana memoria quanto le atmosfere sottili e inquietanti dei migliori horror d’annata di casa nostra. È una storia in cui il protagonista vive una realtà sfocata, mai ben chiara, e questo regala al lettore un profondo senso di inquietudine. Ma, va ripetuto, niente è come sembra e non ci si lasci ingannare dalla trama: fino alla fine è una continua sorpresa.