Abbiamo già scritto della nascita della collana Nero Italiano, ora diamo maggiori informazioni del primo dei tre titoli che possiamo trovare in libreria.

Il romanzo è stato scritto da Romano De Marco ed è un noir dal titolo A casa del diavolo (2012).

L’autore che svolge la professione di responsabile della sicurezza integrata di un istituto di credito ha già scritto vari racconti e romanzi fra cui Ferro e Fuoco (Giallo Mondadori) e Milano a mano armata (Foschi Editore).

Protagonista della vicenda è un giovane laureato, 110 e lode, che ha trovato subito lavoro in banca, si chiama Giulio Terenzi, è bello, simpatico, estroverso e sempre a caccia di conquiste femminili. Tutto procede bene, lui spera di fare una rapida carriera sino al momento che si porta a letto la donna sbagliata e la punizione arriva immediatamente con il suo trasferimento come reggente di una piccola filiale in un piccolo e sperduto paese. Non può rifiutare, magari non può essere licenziato ma gli fanno capire che la sua carriera rimarrebbe bloccata per sempre.

Castrognano, il paesino dove dovrà lavorare e soggiornare a lungo, risulta subito al giovane un luogo desolato e subito ci sono strani avvenimenti: fatto il passaggio di consegne, Rinaldi il vecchio direttore muore in uno strano incidente stradale, viene poi quasi perseguitato da un bambino (l’unico del paese) che gli mostra disegni di morte, in banca ci sono strani movimenti effettuati dal nipote di una vecchia e ricchissima baronessa e sulle porte di molte case appaiono misteriosi simboli e i proprietari di quelle case sono tutti scomparsi. Unica isola di normalità è rappresentata dalla bella Assunta, trentenne di professione ristoratrice.

Giulio Terenzi espone i suoi tanti dubbi al maresciallo dei carabinieri, ma non viene ascoltato.

Quale mistero si cela nel paese? Indagare potrebbe portare il curioso verso una morte atroce.

un brano:

Alla fine arrivo. Gli ultimi quindici chilometri sono stati i peggiori. Lungo il percorso nemmeno un’anima, fatta eccezione per quell’umanoide dall’età indefinita che ha attraversato la strada al seguito di una ventina di pecore.

Non si è nemmeno girato a guardarmi, come se il mio Tiguan blu metallizzato, nuovo di zecca, fosse un corpo estraneo nel contesto di questa cazzo di montagna.

Cavernicoli con le unghie sporche e l’alito avvinazzato o donne sfatte perennemente vestite di nero, che vengono a depositare e prelevare i loro spiccioli dai maledetti libretti di risparmio. Ecco cosa mi aspetta nei prossimi mesi.

Un cartello ai bordi della strada sembra prendersi gioco di me. Mi fermo per leggere meglio: Benvenuti a Castrognano, provincia dell’Aquila, 1328 mt. s.l.m., abitanti 294. La strada, ora, è un rettilineo pianeggiante che conduce a una specie di piccola piazza contornata da fabbricati vecchi, a due piani, ammassati l’uno sull’altro come fossero incastrati fra loro. La desolazione è totale, sembra che il tempo si sia fermato… uno scenario da brivido.

Stavolta, però, non è per colpa della temperatura.

L’autore:

Romano De Marco, classe 1965, è nato e vive in Abruzzo, in provincia di Chieti. Alterna l'attività di scrittore alla professione di responsabile della sicurezza integrata in un istituto di credito.

Ha esordito nel 2009 nella collana II Giallo Mondadori con Ferro e Fuoco, ripubblicato nel 2012 da Pendragon. Nel 2011 è uscito il suo secondo romanzo Milano a mano armata (premio Lomellina in giallo 2012) nella collana di narrativa diretta da Eraldo Baldini per l'editore Foschi. Ha pubblicato diversi racconti su antologie, collabora con Writer's Magazine Italia e numerosi blog e riviste per le quali scrive articoli sul cinema e la letteratura di genere. Dal 2011 è direttore artistico della rassegna Estate Letteraria che si svolse a Ortona.

la quarta:

Giulio Terenzi è un trentenne ambizioso e un impenitente seduttore: ma proprio quando ogni cosa sembra andare per il meglio, la sua promettente carriera di bancario viene stroncata dall'improvviso trasferimento a Castrognano, un borgo sperduto tra i monti dell’Abruzzo dove si ritrova a gestire, da solo, la piccola filiale della sua banca. L’impatto con il paese si presenta a dir poco scoraggiante. Il vecchio direttore della filiale, Rinaldi, muore in un misterioso incidente stradale subito dopo aver passato le consegne al giovane collega; esaminando i depositi e i conti correnti della filiale, Terenzi nota poi delle gravi anomalie che fanno pensare a una truffa architettata ai danni della baronessa De Santis, una ricchissima ottuagenaria che vive nel palazzo situato di fronte alla banca. Col passare del tempo, gli eventi misteriosi si moltiplicano: strani simboli appaiono all'ingresso di abitazioni i cui proprietari sono scomparsi nel nulla; un bambino inizia a seguirlo come un’ombra, mostrandogli disegni che rappresentano allucinate scene di morte; si vocifera di strani rituali celebrati nei boschi, cui Terenzi non può e non vuole dar credito.

A casa del diavolo di Romano De Marco (2013)

TimeCrime, collana Nero Italiano, pagg. 217, euro 9,90