Dopo la splendida sorpresa di “Morte apparente”, lo scrittore norvegese Thomas Enger torna a proporsi ai lettori italiani con Dolore fantasma che vede ancora protagonista Henning Iuul, il giornalista della redazione ondine 123News alle prese con un intricato caso di omicidio legato misteriosamente all’incendio in cui aveva perso il figlio.

Certo, lo aspettavamo con la seconda prova questo straordinario autore. Quando lo intervistammo durante il suo tour in Italia, in concomitanza con il Salone del Libro di Torino 2011, ci confermò di aver pensato a sei romanzi con Iuul protagonista e di aver appena terminato il secondo.

Eccolo! Un libro che lascia il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima riga.

Henning Iuul è un cocciuto ficcanaso che insegue la verità più della notizia, che non ha l’ansia dello scoop giornalistico e della visibilità in prima persona, non ama scendere a patti perché preferisce rispondere in primis alla sua coscienza.

Sono ormai trascorsi due anni dall’incendio che gli ha sfregiato il volto e portato via il piccolo Jonas, un caso che la polizia ha archiviato troppo in fretta facendolo passare per un incidente. Da quella terribile notte Henning non è più lo stesso, qualcosa continua a percuoterlo dentro, come un dolore fantasma.

Le sue ossessioni diventano speranza di far luce sul fatto e far affiorare la verità quando si imbatte in Tore Pulli, noto bussissman con un passato criminale, ingiustamente condannato per omicidio.

Entrambe entrano in un labirinto vorticoso che non lascia scampo. In questa ossessiva ricerca Henning Iuul si muove in una città, Oslo, tingendola di nero dentro la calda luce dell’estate per arrivare a una conclusione che risponde alle molte domande che lo incalzano e lo tormentano.

Il lettore di Enger riconoscerà molti temi già presenti nell’opera precedente. C’è un filo conduttore che credo sarà presente anche nelle prossime storie che riguardano il personaggio di Iuul, una figura difficile da dimenticare, perché ci resta dentro e ci emoziona. Ci viene raccontato con uno stile lontano da cliché e virtuosismi e che ci lascia in ansia di attesa per la prossima avventura, perché siamo impazienti di capire come si arriverà alla verità che per Iuul significa dare alimento alla sua coscienza e accomodare il dolore in un’anta di ricordi che lo accompagneranno per sempre.

Il lettore resterà legato a questo libro fino all’ultima riga. Enger lo fa concludere con la solenne promessa di nuove ricerche e nuove indagini per arrivare a quella sacrosanta verità che continua a tenerci in tensione come una corda tesa.