Un omicidio orrendo scuote la tranquilla provincia francese. Il cadavere di una donna orrendamente sfigurato viene trovato fra le lenzuola del suo letto, i primi sospetti si dirigono verso il marito, noto avvocato della zona, perché in quel rapporto domestico c’è qualcosa che non convince gli inquirenti. Vi sono segreti e silenzi che sembrano avvolgere quella che sembrava una monotona ma felice vita domestica. La donna dopo cinque anni di matrimonio era ancora vergine e dalle nebbie del passato riemerge l’omicidio di un adolescente che sembra riproporre le medesime modalità, e così in un intrico di doppiezza e falsità si dipana un’indagine che si trasformerà in una discesa nei luoghi più oscuri e inconfessabili dell’animo umano.

L’ermellino di porpora di Pierre Borromèe è pubblicato in Italia da timeCRIME (ramo Fanucci dedicato al thriller), dopo che in Francia si è aggiudicato il prestigioso Prix du Quai des Orfèvres 2012 (la cui giuria è composta da poliziotti, magistrati e giornalisti).

Si tratta di un romanzo originale e sorprendente, con un marcato gusto retrò e con una scrittura complessa e articolata di grande raffinatezza e impatto emotivo. Un periodare efficace che sfugge i ritmi sincopati di sicuro effetto ma spesso poveri stilisticamente, in questo caso abbiamo invece uno stile e una maturità linguistica che affascinano il lettore fin dalle prime pagine. Luoghi e dialoghi sono descritti con maestria, pochi semplici ma significativi tratti per creare un mondo fatto di sensazioni e emozioni, per descrivere vicende passate e misteri futuri.

I personaggi sono ben delineati e approfonditi: nessun grande investigatore, nessun supereroe in giacca e cravatta, nessun paladino della giustizia duro e puro, ma uomini e persone reali, con vizi e virtù, con debolezze e incertezze, così concreti da divenire reali.

Pagina dopo pagina si tesse un intricata tela di luoghi oscuri e sensazioni morbose, tutto il romanzo è pervaso da una sensazione straniante e inquietante, la tranquilla provincia francese è descritta con un’efficace e cinica intelligenza. Trame nascoste, sotterfugi, piccolezze e meschinità umane sono smascherate e volontariamente attribuite all’ambiente giudiziario e forense della cittadina (l’autore che scrive sotto pseudonimo è in realtà un noto avvocato e probabilmente conosce quello di cui parla).

In conclusione ci troviamo di fronte a un romanzo che riallacciandosi a una precedente tradizione europea trova una sua forte e dirompente originalità che lo pone al di sopra di tanti scialbi e forzatamente adrenalinici thriller d’oltreoceano.

Uno splendido romanzo fatto di sensazioni ed emozioni. Da non perdere.