Torna un romanzo d’annata in edicola, pronto ad ammaliare i fan del mystery più classico.

La morte danza con me era già apparso nel numero 2183 de Il Giallo Mondadori - nel lontano 1990 - ed ora è possibile gustarsi un grande classico di Cornell Woolrich.

  

«Si chiamava Mari e faceva la Danza della Morte»: questa la semplice descrizione del personaggio. «Nessun’altra avrebbe mai potuto fare una cosa simile. E nessun’altra si sarebbe mai azzardata a farla, tenendo conto di quello che poteva accadere. Avevano cominciato ad addestrarla dall’età di nove anni. Adesso ne aveva diciannove».

Mari è esperta in una danza simbolica in onore dea Kali, la Distruttrice. È una danza molto pericolosa: da un momento all’altro la morte potrebbe colpire uno degli spettatori, se il ballo si protrae a lungo.

Tutta un’attrazione turistica, è vero, la morte è solo simulata e serve a far divertire i viaggiatori, ma Mari è davvero una danzatrice fenomenale e soprattutto cerca davvero un uomo da amare, che la porti via e le faccia vedere il mondo. Ma trovare l’amore non è facile, come le dice l’uomo che adocchia durante la danza. «L’amore è come la carta moschicida. Lo sfiori anche solo una volta, con la punta delle dita, e rimani invischiato per sempre».

Ma visto che la danzatrice ha riposto le proprie speranze di salvezza in Maxwell Jones, leader sassofonista di un gruppo musicale, parlare di amore è davvero fuori luogo.

Il musicista non sembra pensare all’amore e soprattutto non bada agli avvertimenti della donna: non è venuta via sola dall’isola, un’entità l’ha seguita, una maledizione. Tutte sciocche superstizioni... o no?

 

Cornell Woolrich si conferma grande firma del mystery con una storia che entra nel vivo già alla prima parola e non molla il lettore fino alla fine.