Chi ce l’ha con il dottor Hugh Westlake?...

La buona morte di Jonathan Stagge, Mondadori 2012.

Si parte con articolo di giornale sull’eutanasia riferito, a torto, al dottor Hugh Westlake di Grovestown, sulla quarantina, vedovo da otto anni, padre di Dawn che per il suo compleanno vuole dei coniglietti. A trovarlo per una visita alla madre, signora Talbot, malata di cancro, la figlia Hermia Landreth, la sua passione, la sua “dolce voce del Sud” (rimescolamento nel vederla).

Dalla suddetta signora Talbot viene a sapere che una persona molto cara ha commesso un’azione “innominabile”, vuole morire, ha letto l’articolo e lui deve aiutarla. Naturalmente il dottore si oppone ma la signora muore lo stesso per eccesso di morfina. Per la stessa causa sale in cielo pure un vecchietto artritico. Hugh è nell’occhio del ciclone. Ad indagare il suo amico Cobb, ispettore di polizia della città.

Altri avvenimenti, anche piuttosto strani, da tenere presente: morfina rubata dalla borsa del dottore, spariti i coniglietti dalla sua macchina per il regalo alla figlia, strozzato un pappagallo, una signora che si autoaccusa, un testamento con molti soldi sparsi per tutti i familiari (una figlia adottata, il marito donnaiolo, il maggiordomo, l’infermiera, ecc…), addirittura un lascito per la figlia del dottore stesso, la scoperta di un nuovo padre e di una nuova madre, un momento di rischio per la vita del nostro Hugh in trappola, un aiuto dalla figlia, riunione finale con sorpresa non proprio sorpresa.

Tutto gira intorno al fatto che qualcuno ce l’ha con il dottor Westlake e, soprattutto, con le sue vittime. Perché?...Un giallo di buona fattura senza eccedere.

Per “I racconti del giallo” “Polvere” di Riccardo Carli Ballola, su un tema piuttosto sfruttato ma costruito e svolto con delicatezza: la pedofilia. Un uomo che ritorna al suo paese, i ragazzi della parrocchia che giocano. Un incontro a casa con il vecchio parroco che fa riemergere una ferita di dolore. Il tempo che gira a vuoto. La morte.