Sua Altezza Serenissima (o Segretissima) Malko Linge ci riporta nella esplosiva Jugoslavia degli anni Novanta, vera polveriera d’Europa, con un’avventura d’annata ma sin troppo attuale.

Il cartello di Sebastopoli, 119° titolo della saga del SAS, era già apparso nella collana “madre” Segretissimo, nel n. 1307 del 2 giugno 1996, e torna questo mese nelle edicole all’interno della collana dedicata al Principe delle Spie.

     

Non sembra un gran problema quando un losco e truffaldino informatore del distaccamento della CIA a Vienna viene ritrovato ucciso: c’è motivo per questo di scomodare Malko Linge e fargli lasciare l’amato castello? Sì, se l’informatore era in contatto con un pericoloso venditore di armi che sta facendo affari d’oro con la guerra in Jugoslavia. La CIA ha ordine di aiutare segretamente i bosniaci musulmani ma gli stanziamenti non sono nulla in confronto a ciò che offre Vladimir Sevscenko, ex funzionario del GRU (il servizio segreto militare sovietico).

«La situazione oscilla tra l’incubo medio e l’orrore assoluto»: questa è l’opinione della Casa Bianca sul conflitto nei Balcani. Si vuole mantenere tutto così com’è, e dare poche armi ai bosniaci serve a permetter loro un minimo di difesa senza poter dar vita ad una vera guerra. (E, inoltre, fa vedere al mondo che gli USA parteggiano per i musulmani.) Ma le cose stanno per prendere una piega inaspettata e davvero pericolosa, visto che è giunta notizia che  «ex ufficiali del GRU e del KGB, in combutta con i mafiosi ucraini e con alcuni membri della flotta russa di Sebastopoli, avevano organizzato una vasta operazione di traffico d’armi. Una specie di cartello, come per la droga». Questo significa che a serbi e bosniaci stanno per cadere in mano migliaia di armi d’ogni tipo, pronte ad alimentare una guerra di larghe proporzioni.

Solo Malko Linge potrà intervenire perché questo cartello non porti a termini i suoi loschi piani. «Si tratta di un’operazione clandestina, di quelle che lei è abituato a portare a termine»: uno dei tanti modi per “incastrare” il principe delle spie!

Importanti, in questa storia, i riferimenti alla serialità del personaggio. La contessa Alexandra, sua eterna fidanzata, appare diverse volte in divertenti siparietti in cui i due si stuzzicano a vicenda strizzando l’occhio ai rispettivi tradimenti. Incontriamo anche il meno citato Elko Krisantem, sicario provvisoriamente in pensione che fa da maggiordomo a Malko nel castello di Liezen (in eterno restauro) dove certo si annoia parecchio, in confronto alla vita d’assassino. («Viveva solo per le rare missioni in cui accompagnava Malko. Non si separava mai dal laccio che gli era servito per strangolare tanta gente.»)

Una lettura fulminante come si addice al Principe delle Spie, un’avventura nel mondo che cambia e in cui i sommovimenti geopolitici regalano a scrittori attenti come de Villiers sempre nuovi spunti.