The double è il nuovo thriller di Michael Brandt (sceneggiatore di 2 Fast 2 Furious – 2003, Quel treno per Yuma - 2007, Wanted - Scegli il tuo destino - 2008) distribuito da Eagles Pictures, con Richard Gere, Martin Sheen, Topher Grace e Odette Yustman.

Si tratta di una storia di spionaggio post guerra fredda, in un meccanismo ad alta tensione e continui colpi di scena. L’agente operativo della CIA, Paul Shepherdson (Richard Gere), è andato in pensione senza essere riuscito ad inchiodare un misterioso e imprendibile killer sovietico. Ora viene richiamato in servizio perché l'uccisione di un senatore degli Stati Uniti per le strade di Washington, ha tutte le caratteristiche dei crimini commessi da un assassino e agente Sovietico doppiogiochista noto con il nome in codice di Cassio, che si presume sia morto.

“Cassio è tornato.”

“Cassio è morto.” (Tom Highland e Paul Shepherdson)

Una caccia voluta dal suo ex superiore Tom Highland (Martin Sheen) che lo vede collaborare con il giovane agente dell’FBI, Ben Geary (Topher Grace). La coppia analizza i crimini del passato, ricostruisce la personalità dell’assassino e scopre che la realtà è ovviamente molto diversa da quello che si pensava. Il film dopo una buona partenza nella prima mezz’ora scade un po’ in termini di suspense per la prima rivelazione che forse arriva un po’ troppo presto. Chiarito l’arcano, "The Double" diventa la classica caccia del gatto col topo alla “Senza via di scampo” (il film del 1987 di Roger Donaldson con Kevin Costner e Gene Hackman).

In realtà il film ha così tanti colpi di scena che anche la rivelazione presente nei trailer (una scelta per lo meno bizzarra) che noi non sveliamo (il titolo vi dice qualcosa?) alla fine non toglie nulla alla trama. Anzi non mette, nel senso che alla fine si perde di realismo e verosimiglianza, facendo pensare che qualcuno abbia rispolverato una vecchia sceneggiatura trovata in chissà quale cassetto.

A questo punto, anche se non si è visto il trailer, si può immaginare il seguito. La suspense ruota attorno a cosa Ben Geary ancora non sa e i possibili pericoli per lui e la sua famiglia.

Entrano in gioco altri personaggi, come Bruto, un altro agente russo che chiaramente è il cattivo di turno.

Io sono preparato. Tu no.” (Paul Shepherdson a Ben Geary)

Topher Grace pur avendo partecipato a grosse produzioni (Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco, Ocean's Twelve, Spider Man 3) non è così strutturato da reggere bene il gioco (non è certo l’Andy Garcia di Affari Sporchi), apparendo piuttosto acerbo per il ruolo. Richard Gere da solo non riesce a salvare questo film che conferma ancora una volta che ciò che conterebbe di più è la sceneggiatura oltre che i grandi nomi.

Alla povera, ma bella, Odette Yustman viene affidato un ruolo di scarsa consistenza e più di quella parte che le viene affidata proprio non riesce a fare.

Peccato perché Gere nella sua lunga carriera è sempre stato piuttosto sottovalutato come attore e il regista poteva sfruttarlo meglio. Le brevi pause dell’attore prima di ogni azione, rendono bene l’idea di quanto il suo sia un personaggio paziente, per nulla impulsivo. Che riflette e poi, agisce.

Invece si è perduta ancora un’occasione e il film va etichettato come un modesto poliziesco, piuttosto raffazzonato, con un colpo di scena finale che lascia molti dubbi sulla sua effettiva efficacia.