Riccardo Perissich esordisce con uno “spy thriller” tutto italiano che ha il respiro e la forza dei grandi thriller anglosassoni. Il romanzo dal titolo Le regole del gioco (2012) si svolge proprio nel nostro paese che sarà teatro di una guerra senza quartiere condotta dai servizi segreti russi, americani, francesi e iraniani. Ovviamente anche i servizi segreti italiani saranno in prima linea per capire cosa si cela dietro una misteriosa “Operazione Cinque Novembre” e le operazioni dei nostri “servizi” saranno condotte dal protagonista, il colonnello GiulianoValente.

Siamo in ottobre a Saint-Tropez e sono circa due mesi che un agente dei servizi segreti italiani, Hans Spidhofer, su ordine del suo capo il colonnello Giuliano Valente, sorveglia in continuazione un russo, un certo Arkadij Orlov. Non gli è stato detto il perchè di questo continuo controllo e anche le sue indagini su Orlov non hanno portato elementi interessanti.

Sono le due di notte e Orlov e seduto nella sua Lamborghini in attesa forse di un contatto e poco lontano Hans continua la sua missione.

All’improvviso quattro detonazioni rompono il silenzio della notte e l’agente italiano si precipita verso l’auto del russo ormai morto. Una rapidissima perquisizione e si appropria del palmare di quest’ultimo dove forse ci possono essere registrazioni interessanti, poi lascia rapidamente la zona.

Da questo episodio parte questo thriller serrato che ricordano al lettore le trame scritte da John Le Carrè oppure Ian Fleming e nel prosieguo del romanzo si nota benissimo quanto l’autore sia a conoscenza di meccanismi di diplomazia internazionale e dello spionaggio avendo lavorato per circa vent’anni a Bruxelles presso la Commissione Europea occupandosi di negoziati internazionali.

Il colonnello Valente è al corrente di una misteriosa Operazione Cinque novembre, che interessa anche molti altri servizi segreti e addirittura il Vaticano.

Deve scoprire quale è il fine di questa operazione, chi ne è a capo e anche quale era il ruolo del russo ucciso a Sant-Tropez.

E’ una matassa difficile da sbrogliare che metterà a dura prova l’intelligenza e l’acume del colonnello Valente, dovendo distinguere il vero dal falso e capire chi è veramente amico e chi può pugnalarti alle spalle.

Riccardo Perissich ha cominciato la sua carriera come giornalista e studioso di relazioni internazionali. In seguito ha lavorato per più di vent’anni a Bruxelles presso la Commissione Europea, dove è stato impegnato in vari negoziati internazionali, assumendo cariche decisionali ai massimi livelli. Tornato in Italia nel 1994, ha ricoperto incarichi direttivi in Pirelli, nel gruppo Telecom Italia e in Confindustria. Scrive regolarmente di problemi internazionali su giornali e riviste italiane e straniere. 

un brano: 

"Arkadij Orlov, l’uomo su cui stava indagando senza saperne la ragione, era morto troppo presto. Hans si affrettò a perquisirlo: sapeva di avere pochissimo tempo. Il russo indossava un giubbotto di pelle leggera con due tasche esterne. Una conteneva un portafoglio con circa diecimila euro in banconote di grosso taglio - una bella somma persino per un «piccolo oligarca» -, un passaporto russo a suo nome, una patente, sempre russa, alcuni biglietti da visita dei night club che Orlov era solito frequentare e nient’altro. Hans lo rimise al suo posto. Nell’altra tasca c’era un palmare. Lo prese. Nel cassetto accanto al volante, una pistola di grosso calibro, due bustine di polvere bianca e un cd con i cori dell’armata rossa: Arkadij viveva come un occidentale decadente, ma era un nostalgico. Lasciò tutto dove si trovava. Inutile far analizzare la polvere; ci avrebbe pensato la polizia." 

Saint-Tropez, notte. Un’auto di lusso è parcheggiata in un cono d’ombra, a motore spento. Nell’abitacolo siede un uomo da solo, in attesa. Quattro colpi di pistola spezzano il silenzio e la vita dell’uomo. La vittima è Arkadij Orlov, un oligarca russo al centro di oscuri traffici e sorvegliato dai servizi segreti francesi e italiani. Che cosa nascondeva? Chi l’ha voluto morto e perché?

Coinvolta per motivi torbidi nell’operazione di sorveglianza, la squadra di agenti capitanata dal colonnello Valente si trova alle prese con un enigma che, dopo l’omicidio di Orlov, assume contorni inquietanti e pericolosi. Orlov è soltanto una pedina in una misteriosa operazione, nome in codice «11/5», che pare nascondere una minaccia internazionale di enormi proporzioni, mascherata da un’intricata rete di tradimenti e coperture. Valente si troverà così nel cuore di un gioco delle parti fra russi, francesi, statunitensi e iraniani. Un gioco in cui ognuno ha un’agenda segreta da seguire e in cui distinguere il vero dal falso, gli alleati dai nemici, è quasi impossibile. Un gioco che mette in palio il prezzo più alto e che costringerà Valente a rischiare tutto: i colleghi, la reputazione, la famiglia e la vita stessa.  

Riccardo Perissich, Le regole del gioco (2012)

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1033, pagg. 396, euro 17,60