«Usate insieme le parole “sesso” e “crimine” e creerete l’immagine più disgustosa, degradante, ripugnante e terribile che si possa immaginare»: così F.D. Jordan introduce il suo manuale di indagini sui crimini sessuali. Da un’esperienza nel ramo che risale fino al 1976 - presso il Dipartimento di Polizia di Kansas City, Missouri - l’autore ha stilato tecniche e metodi che oggi (o almeno all’epoca dell’uscita del testo, a metà anni Novanta) insegna egli stesso alle nuove leve.

Molti insegnano come “dialogare” con le vittime di omicidio - come cioè raccogliere quelle informazioni che senza volere l’assassino ha lasciato sul corpo della vittima - ma pochi come Jordan insegnano a dialogare con le vittime di violenze sessuali, che sono vive e che possono contribuire attivamente alle indagini ma che per vari motivi spesso non riescono ad essere utili: sta agli investigatori saper raccogliere tutte quelle informazioni che le vittime - per pudore o paura - non riescono a fornire spontaneamente, e Jordan spiega come riuscirci.

In ventuno capitoli l’autore dipinge un quadro preciso che presenta tutti gli aspetti del lavoro di investigatore di crimini sessuali: dalla vittimizzazzione (cioè il divenire vittima di violenza sessuale) alla vittimologia (che ne studia gli effetti); dalla caccia allo stupratore all’identificazione certa; dalle false accuse (a volte condite con ferite autoinflitte) alla Sindrome di Münchausen (false accuse anche qui, ma per motivi psicotici).

Impossibile non citare il capitolo dove viene ricostruita la storia della pedopornografia come introduzione all’analisi di quei crimini sessuali attuati da adulti su minori: malgrado la grande antichità del crimine, è incredibilmente recente lo sviluppo di una legislazione che se ne occupi. Sul finire dell’Ottocento non provocava molto scandalo se il docente di matematica Charles Lutwidge Dodgson collezionava foto di bambine nude, neanche quando in seguito l’uomo divenne famoso come Lewis Carroll per il suo dittico di romanzi incentrati proprio su una bambina, Alice...

Come Jordan mette bene in evidenza, quelli che vanno sotto la nomenclatura di “crimini sessuali” non hanno nulla a che vedere con il sesso: la parte sessuale è solo uno strumento di un istinto più profondo, quello di fare violenza - umiliante e devastante - ad un proprio simile.

Addestrare in modo appropriato chi per mestiere non solo dà la caccia ai molestatori ma cerca di prevenirne l’operato è importante e basilare. Uomini come F.D. Jordan e manuali come Sex Crime Investigations sono quindi essenziali per gli inquirenti, ma anche interessanti per i normali lettori che vogliano saperne di più, anche solo per meglio giudicare gli investigatori cine-televisivi.