Exit (The Nearest  Exit, 2010) dello scrittore Olen Steinhauer è il secondo volume della serie dedicata al suo protagonista Milo Weaver.

Lo abbiamo conosciuto nel primo, intenso e interessante romanzo dal titolo Il turista (The Tourist, 2009), con il quale inizia una trilogia di romanzi di spionaggio incentrata sull'inganno internazionale.

Milo Weaver lavora per una sezione segretissima della CIA. Gli agenti di quel settore sono degli assassini, uomini determinati che portano a compimento gli incarichi che gli vengono assegnati in modo professionale e senza alcun rimorso. Sono conosciuti come i “turisti”.

Secondo il Libro nero del turismo — la bibbia, il Sacro Graal dei turisti, il loro manuale di sopravvivenza esistente soltanto in introvabili ventuno copie — il turista è pronto a eliminare chiunque senza pietà, in ogni istante e in ogni parte del mondo, e intervengono quando il potere e i “grandi interessi” sono minacciati e il lettore conoscerà Milo Weaver che un tempo era un turista, apparteneva a questo mondo segreto e pensava di esserne uscito fuori senza sapere che mai potrà liberarsi dal “turismo”.

Milo pensava e sperava di essere uscito da questa organizzazione, ma come abbiamo letto nel primo volume da quella sezione non si esce mai e ora riceve un secondo agghiacciante incarico.

Forse per testare la sua “fedeltà” alla CIA gli viene dato, senza alcuna spiegazione, l’ordine di uccidere una ragazzina di quindici anni. Milo si chiede perchè deve uccidere una ragazzina figlia di poveri immigrati moldavi che cercano in Germania di avere una vita un poco più ricca.

Per Weaver, un uomo che «nonostante l'addestramento ricevuto dall'Agenzia, possiede ancora un universo morale», tutte le incertezze erompono con violenza e lo mettono con le spalle al muro, facendolo sentire nuovamente derubato della propria coscienza da trame oscure e imperscrutabili.

E da questo fatto parte un romanzo avvincente, pieno di colpi di scena con il quale l’autore ci fa capire che nel mondo reale accade di tutto e che le rivolte sono fomentate, i governi sono destabilizzate, donne e bambini vengono macellati, e le guerre sono combattute, spesso per ragioni che nulla hanno a che fare con la sicurezza nazionale.

Olen Steinhauer è nato in Virginia, ha vissuto in Georgia, Mississippi, Pennsylvania, Texas, California, Massachusetts e New York.  Al di fuori degli Stati Uniti, ha vissuto in Croazia (quando si chiamava Jugoslavia), la Repubblica Ceca e Italia. Ha anche trascorso un anno in Romania con una borsa di studio Fulbright, un'esperienza che ha contribuito a ispirare i suoi primi cinque libri. Autore di Il Turista (Giano 2009), primo romanzo con protagonista Milo Weaver, e di Il Ponte dei Sospiri (Neri Pozza 2005), primo libro di una serie di romanzi polizieschi ambientati nel mondo ex-comunista, è stato finalista per due volte all'«Edgar Award».

I diritti cinematografici del Turista sono stati acquistati dalla «Smokehouse Pictures» di George Clooney. Clooney sarà il protagonista principale e il produttore del film.

 

«La ragazzina ha quindici anni. Si chiama Adriana Stanescu... Uccidila e sbarazzati del corpo».

A ricevere l'agghiacciante incarico, in un hotel di Berlino, è un uomo segnato dal passato, angosciato dal presente e alla ricerca di una via d'uscita per il futuro. La vita di Milo Weaver, infatti, è un'intricata ragnatela in cui quasi tutto è segreto: il suo lavoro, il suo vero nome, la sua famiglia, le sue origini. Americano con un'infanzia trascorsa per buona parte in Russia, Weaver è un «turista», che nel gergo della segretissima sezione della CIA per la quale lavora indica un agente privo «di un'identità fissa, di una casa, di principi morali», inviato da un luogo all'altro della terra per gli scopi più inconfessabili e le Black Ops, le operazioni coperte in cui è in gioco davvero il potere. Il rapporto di Weaver con l'Agenzia è stato messo a repentaglio un anno prima da una missione in Sudan che lo ha visto coinvolto nell'omicidio di un carismatico mullah e nella morte del suo diretto superiore e mentore, il responsabile della «sezione turismo». Ma a distanza di un anno da quei terribili eventi, la sezione lo richiama in servizio con il laconico messaggio che sembra fatto apposta per provocare angosciosi dilemmi nell'unico agente ad avere una figlia. Perché uccidere una ragazzina la cui unica colpa sembra quella di essere figlia di immigrati moldavi alla ricerca di stabilità economica e integrazione sociale nella ricca Germania? Il nuovo capo della sezione turismo, l'imperscrutabile Alan Drummond, vuole forse in questo modo valutare la freddezza e la dedizione al lavoro del suo controverso agente? O nel passato di Adriana si nasconde qualcosa di indicibile, che ha segnato per sempre il suo destino?

A complicare la vicenda, e a trasformarla in una cruenta battaglia in giro per l'Europa, ci si mettono pure un'auto con due tedeschi a bordo che segue Weaver senza troppo nascondersi, la scomparsa a Budapest di un giornalista esperto in cospirazioni internazionali e la sconvolgente notizia che la «sezione turismo» è in pericolo per la presenza di una talpa.

 

Exit di Olen Steinhauer (The Nearest  Exit, 2010)

Traduzione Emanuela Cervini

Giano, collana Nerogiano, pagg. 463, euro 19,00

ISBN 978-88- 6251-081-3