Sei corpi distesi nel sangue, decine e decine di bossoli persi sull’asfalto, il silenzio della notte rotto dalle sirene della polizia… questa è stata la strage di Duisburg dell’agosto 2007. Una strage aspettata, attesa, cercata… una strage che rappresenta l’ultimo atto di una delle più sanguinose faide della storia della criminalità.

La ‘ngrangheta non dimentica i torti subiti e a nulla vale fuggire all’estero, presto o tardi, in una calda notte d’estate, qualcuno arriverà… pronto a uccidere, pronto a tramandare l’odio.

E’ questo il punto di partenza di ‘ndrangheta. Le radici dell’odio di Antonio Nicaso, da poco uscito, in una nuova edizione aggiornata, per la Aliberti editore nella splendida collana i lunatici. Nicaso, uno dei massimi esperti al mondo di criminalità organizzata (già autore insieme a Nicola Gratteri di Fratelli di sangue e La Malapianta), in questo suo ultimo saggio alza un velo su quella che è la mafia più potente e meno conosciuta del mondo, un’organizzazione complessa e strutturata, impermeabile e scevra da qualsiasi pentimento. I vincoli di sangue fra gli associati fanno si che l’appartenenza e la fedeltà all’organizzazione sia totale ed assoluta, destinata ad accompagnare l’affiliato dal momento della sua nascita fino a quello della sua (spesso violenta) morte, quasi si trattasse di un destino ineludibile.

Nel suo libro Nicaso con uno stile efficace e diretto, privo di qualsiasi retorica o compiacimento, ci catapulta nel cuore pulsante del mostro, narrandoci la genesi della faida di San Luca, che ha portato alla sanguinosa notte di Duinsburg, ci spiega come sia stato possibile che una mafia fatta di piccole estorsioni e ricatti si sia in pochi decenni trasformata in una potenza criminale a livello mondiale (divenendo la socia privilegiata dei narcotrafficanti colombiani). Ma il libro va oltre… parla di denaro, di un fiume di denaro che riempie le tasche di uomini senza scrupoli e senza morale, che preda del demone del profitto, sono disposti a tutto pur di continuare ad arricchirsi, uomini senza il minimo rispetto di qualsivoglia principio, ma che ipocritamente si dipingono religiosi e devoti alla Madonna.

Il volume dopo aver analizzato compiutamente ed approfonditamente la struttura e le ramificazioni della ‘ngrangheta e averne messo in luce codici e rituali, si conclude con un’intervista a Nicola Gratteri, magistrato, calabrese, uno degli uomini che combatte in prima linea questo mostro fatto di avidità, ipocrisia e crudeltà.