Comincia con la neve piemontese, il romanzo di Roberto Saporito, una neve anomala che scende a marzo, che impone il silenzio e sembra voglia sciogliere gli uomini dai doveri quotidiani.

Una donna, suo fratello Mattia, Francesca – figlia di Mattia –, e il nonno morto con la storia triste dei suoi cari sul groppone: ecco i personaggi presenti/assenti che disegnano un affresco mancato e frammentario di famiglia. O, meglio, di quello che ne resta:

«Che cosa si è messo in testa il nonno, di riunire una famiglia difficilmente riunibile, una famiglia esplosa da troppo tempo, una famiglia che non è mai stata una vera famiglia?»

Gli intenti del nonno infatti, quando lascia le disposizioni in merito all’eredità, sono di riunire i pezzi che la vita ha scagliato lontano, e intanto son passati più di vent’anni: tre case e il denaro andranno divisi tra i due fratelli e Francesca.

Mattia però è a New York, la sua linfa vitale è fatta di arte e di eroina e tornare ad Alba, ai luoghi delle origini, significa ritrovare la sorella «spuntata da un passato remoto» nonché la giovane figlia da cui si è separato prestissimo e a cui in questi anni non ha mai dedicato un pensiero. La decostruzione dell’idea tradizionale di famiglia procede di pari passi con il miraggio della stessa, ma è un miraggio lontano, sbiadito, irreale, in una rincorsa fatta di sensazioni, ricordi, sfumature, ritagli di vita.

Una prova molto interessante di narrazione in prima persona alternata, in cui Saporito dà senza dubbio il meglio di sè, come dimostra la prosa sicura, intensa, mai banale. L’autore è consapevole di aver scritto un libro prezioso: «Considero “Il rumore della terra che gira” un libro molto importante, un decisivo passo avanti, una sorta un punto di arrivo, quasi un reale traguardo. Ho come l’impressione di essere arrivato esattamente dove volevo arrivare con questo romanzo, sotto tutti i punti di vista. Ma anche se mi piace pensare che sia il libro migliore che ho scritto, a ben pensarci, forse, il prossimo potrebbe essere meglio».

Lui crede fermamente nel valore terapeutico dei libri, li considera a volte una sorta di droga ed è convinto che chi legge abbia una visione del mondo molto più chiara e completa di chi invece non legge. Nessuno di più indicato, allora, per stilare il nuovo bugiardino della nostra farmacia libraria:

Autore: Roberto Saporito

Titolo: IL RUMORE DELLA TERRA CHE GIRA

Editore: Perdisa Pop

Collana: Corsari

Euro: 12,00

Pagine: 112

Isbn: 978 88 8372 495 4

Se questo libro fosse un farmaco sarebbe:

Sarebbe assolutamente illegale.

Categoria:

post-postmoderno.

Composizione ed eccipienti:

Principio attivo:

Alla morte del nonno la protagonista eredita tre case (e una notevole somma di denaro) ma col compito di ristrutturarle e trovare il fratello (Mattia) e la figlia del fratello (Francesca) per dare ad ognuno di loro una delle tre case. Solo che di Mattia e di Francesca non ha notizie da più di vent'anni. La storia si sviluppa a questo punto in "parallelo" tra la protagonista

(scrittrice, lesbica) che comincia i restauri delle tre case e le vicende del fratello Mattia (eroinomane) che fa l'artista a New York e la figlia di Mattia (Francesca, giovane ed esistenzialmente confusa) che da Londra dove vive e studia si sposta a Parigi prima e a Torino poi, in una sorta di "avvicinamento inconsapevole" alle tre case nelle Langhe.

Indicazioni terapeutiche:

I disastri della vita sono materia fondamentale del romanzo, come lo sono i rapporti, spesso conflittuali, tra i membri della stessa sfuggente e difficilmente ricomponibile famiglia.

Consigliato a chiunque, particolarmente raccomandato per:

agli amanti dei libri “senza etichetta”.

Posologia:

si legge in due ore e poi lo si rilegge, con molta calma, in una settimana.

Controindicazioni:

è controindicato in pazienti con nota ipersensibilità o intolleranza alla buona letteratura.

Effetti indesiderati:

può portare a dipendenza, e il soggetto potrebbe essere indotto a procurarsi altri libri delle stesso autore o aspettare con eccessiva ansia la pubblicazione di un suo nuovo romanzo.

a cura di Marilù Oliva