Ancora una storia raccontata con maestria da Philip Kerr. Si tratta del thriller Se i morti non risorgono (If the Dead Rise Not, 2009).

Il romanzo fa parte della interessante serie dedicata all'investigatore della omicidi di Berlino Bernard Gunther.

La serie, denominata "Berlin Noir", pubblicata da Passigli Editori è composta dai seguenti titoli:

1. March Violets (1989) -  Violette di marzo

2. The Pale Criminal (1990) - Il criminale pallido

3. A German Requiem (1991) - Un requiem tedesco

4. The One from the Other (2006) -  L'uno dall'altro

5. A Quiet Flame (2008) -  A fuoco lento

6. If the Dead Rise Not (2009) -  Se i morti non risorgono

Philip Kerr ha avuto la splendida idea di posizionare in suoi thriller in un'epoca ben definita nella storia di un recente passato, nella Berlino degli anni '30 con la presa del potere da parte dei nazisti e l'ascesa al comando di Hitler. Il lettore oltre a leggere ottimi thriller si troverà immerso nella cupa atmosfera del nazismo e viene descritto molto bene il modo di vivere e le persone di quell'epoca.

Nel presente romanzo siamo nel 1934  e Hitler vuole sbalordire il mondo con le "sue" Olimpiadi. Il protagonista, Bernie Gunther ormai ha dovuto lasciare la polizia a causa delle sue idee antinaziste e cinico e disilluso trova lavoro come detective privato all'interno dell'Hotel Adlon.

Qui tra una avventura sentimentale con una bella giornalista americana che si trova in Germania al fine di trovare le prove  della politica antisemita del governo  tedesco, si troverà inoltre ad investigare sulla morte di un uomo d'affari tedesco avvenuta all’interno dell’albergo e quella di un pugile ebreo trovato annegato in un canale.

Sembrano due episodi separati ma le indagini intraprese da Bernie Gunther lo porteranno a scoprire una fitta trama di corruzioni e ricatti che avvengono intorno alla costruzione delle opere olimpiche. Una faccenda che coinvolge anche alti funzionari del partito.

Data la pericolosità della faccenda il protagonista deve smettere di indagare, ma dopo vent'anni, nel 1954 nella Cuba di Fulgencio Batista, il mistero verrà svelato.

Un romanzo, con situazioni mozzafiato, che ci farà conoscere la Germania nazista ma anche la Cuba prima dell'avvento di Castro.

Philip Kerr è nato a Edimburgo nel 1956,  ha studiato legge all'università di Birmingham, negli anni ottanta ha lavorato come copywriter in diverse agenzie pubblicitarie,  prima di esordire nella narrativa nel 1989 con Violette di marzo (March Violets), che ha dato inizio ad una serie di thriller storici ambientati nella Germania nazista.. Il romanzo ottenne un grande successo di pubblico, ebbe le lodi di Salman Rushdie e fu incluso nella lista dei migliori giovani romanzieri inglesi compilata dalla famosa rivista letteraria «Granta». Spesso paragonato a Michael Crichton, in realtà Kerr, scrittore di grande ecletticità, è un autore assolutamente originale dall'intelligenza enciclopedica e da un grande talento per la costruzione di thrillers altamente sofisticati che gli hanno conquistato la stima dei lettori di tutto il mondo.

Con lo pseudonimo P.B. Kerr ha scritto una serie di romanzi per ragazzi. Alcuni suoi romanzi sono citati nel Catalogo Generale della Fantascienza di Ernesto Vegetti. 

Berlino, 1934. Hitler è al potere da un anno, e Berlino si prepara a ospitare i Giochi Olimpici del 1936, che nelle intenzioni del Fùhrer dovranno mostrare a tutto il mondo l'efficienza della nuova Germania nazista. Bernie Gunther, lo straordinario protagonista della serie "Berlin noir", si trova in un momento difficile della vita: costretto a lasciare il suo lavoro di detective alla Omicidi a causa dei suoi sen­timenti antinazisti, vivacchia con il modesto impiego di poliziotto privato del famoso Hotel Adlon. Ma due morti apparentemente lontane tra di loro, quella di un uomo d'affari tedesco ospite dell'Adlon e quel­la di un oscuro pugile ebreo trovato in un canale della città, incuriosiscono Gunther, che nel frattem­po è impegnato ad assistere un'affascinante giornali­sta americana, con la quale avrà una storia d'amore, nella ricerca di prove della politica antisemita del governo nazista per sostenere l'ipotesi di un boicot­taggio delle Olimpiadi da parte degli Stati Uniti. La tenacia di Gunther porta alla scoperta di un vasto apparato di corruzione sulla costruzione dei siti olimpici che investe, oltre che i più alti esponenti del partito nazista e Avery Brundage, allora presidente del Comitato Olimpico Americano, anche elementi della malavita organizzata, impegnata soprattutto a reclutare operai ebrei, ufficialmente esclusi, ma nascostamente e spietatamente utilizzati come mano d'opera a basso prezzo per i lavori più rischiosi. La situazione per Bernie Gunther si fa scottante ed estremamente pericolosa, e lo obbliga ad abbando­nare il caso. L'intreccio si svelerà solo vent'anni dopo, nel 1954 nella Cuba di Fulgencio Batista, della malavita americana e delle prime imprese rivoluzio­narie di Fidel Castro, dove Gunther si è rifugiato sotto falso nome dopo aver dovuto abbandonare la Germania.

Come sempre in Kerr, la perfetta ed intrigante rico­struzione storica della Berlino nazista, e in questo caso anche della Cuba in bilico tra il regime di Batista e la rivoluzione di Castro, è parte integrante del fascino di questo romanzo, che unisce al ritmo del thriller mozzafiato e a un'affascinante ricostru­zione ambientale la personalità del protagonista, che ha fatto scrivere al «New York Times Book Review» che «Bernie Gunther è il perfetto eroe del suo tempo... ma anche del nostro».

Se i morti non risorgono di Philip Kerr (If the Dead Rise Not, 2009)

Traduzione Luca Merlini, Passigli Editori, collana Passigli Narrativa, pagg. 490, euro 19,50

ISBN 978-88-368-1191-5