Lupo Mannaro è un romanzo assolutamente particolare e originale inserito nel panorama della produzione dell’ormai famoso Carlo Lucarelli.

Innanzitutto è un libro molto breve, “sintetico”, come lo definisce il suo stesso autore. Il lettore, trovandosi davanti a un’opera così breve può farsi prendere dal pregiudizio che essa sia superficiale e poco sviluppata.

In realtà Lupo Mannaro si struttura su una narrazione per quadri, piuttosto lineare, che contrappone capitoli narrati in prima persona, dal punto di vista del poliziotto, a capitoli narrati in terza persona, che illustrano le mosse e i pensieri dell’assassino.

Questa contrapposizione serve anche a delineare le personalità dei due protagonisti e la sfida tra queste. Come infatti dice lo stesso Lucarelli, il libro vuole essere proprio un confronto e uno scontro tra il commissario Romeo e il serial killer, che si sfidano apertamente sin dall’inizio.

Infatti la particolarità che emerge per quanto riguarda la trama è che dalle prime pagine si scopre chi è il colpevole dei delitti: il compito della polizia è quello di riuscire a incastrarlo.

Questo scatena una battaglia senza esclusione di colpi tra i due, che non porterà né vincitori, né vinti.

Emergono in questo una serie di temi interessanti, legati soprattutto agli aspetti psicologici della vicenda. Il libro è inquietante al punto giusto, perché va alla ricerca delle ragioni di una follia incontrollabile, ancora più spaventosa perché non ha motivazioni apparenti.

Il serial killer, infatti, è un ingegnere importante e in vista, il classico professionista in carriera, che uccide con una freddezza e una determinazione incredibili e pare farlo solo per il gusto di farlo. La cosa che ancor più fa riflettere invece è la personalità che lo scrittore decide invece di attribuire a Romeo, il poliziotto: egli, infatti, è una persona nevrotica, disturbata da mille tic e forse affetto da una malattia rarissima. Assolutamente interessante e originale la figura del signor Gatto, massimo esperto di serial killer in Italia, che presta i suoi consigli a Romeo, arricchendo il libro di alcune perle di saggezza che il lettore può gustare.

Chi si appresta a leggere questo libro non deve aspettarsi, insomma, un giallo tradizionale, ma un’opera assolutamente nuova e con un finale aperto che lascia al lettore la possibilità di trovare la sua soluzione. Notizie correlate: http://www.thrillermagazine.it/cinema/902