21 ottobre, ore 21. Non c'è nebbia, di questi tempi, a Bologna. Solo un freddo precoce, invernale.

Ci intrufoliamo in libreria Feltrinelli, per una serata con Valerio Varesi. Una serata all'insegna del numero 3 (e dei suoi multipli). Perché 3 sono i "personaggi" sotto la luce dei riflettori. E 3 i leitmotiv dell'ultimo romanzo dell'autore, dal titolo Il Commissario Soneri e la mano di dio.

A fianco di Varesi, infatti, siedono Andrea Benati, voce recitante, e Alberto Bertoni, critico letterario, docente di Italianistica e poeta. Poi, impalpabile, disperso nell'aria, fra le 3 ali di libri da cui siamo circondati, c'è il Commissario di polizia Soneri. In un crescendo seriale che lo vede al settimo romanzo e alla terza serie televisiva. Una figura letteraria non usurata dal personaggio del piccolo schermo e dai clichè tipici del pubblico "delle 20,30".

Andrea Benati, dopo aver accompagnato Varesi per boschi e faggete, prende per mano anche noi: legge e interpreta passi dal libro, con parole e pause modula atmosfere e regala "assaggi", stuzzicando chi si appresta a leggere, a vivere, in solitudine, la storia, pagina dopo pagina. Bertoni, poi, illustra il respiro "appenninico" del romanzo, quei contorni metafisici di borghi montani isolati, comunità "chiuse", atmosfere che riecheggiano i romanzi di Silvio D'Arzo (reggiano d'origine) e Luigi Malerba. Con in cambio di passo narrativo, l'accelerazione improvvisa che subentra quando fanno capolino i luoghi e i costumi del mondo globalizzato. Svelandoci il giusto, perché un romanzo giallo non si può raccontare, Varesi ci conduce a scavallare l'Appennino, lungo la via francigena e i sentieri del ricordo. Nel cuore di una storia che, come egli stesso spiega, gli è stata "suggerita" da un fatto reale di cronaca (hasish stoccato in bottiglie di plastica e sepolto nei boschi attorno a Vergato da una banda).

Rinfrancati dal profumo di un piatto di anolini, che Varesi sa creare con poche e accorte pennellate, intuiamo che i leitmotiv che fanno da cornice a questa nuova storia di Soneri sono la nebbia, la montagna e la neve. Il libro ne è pieno, per nostalgia di questi anni in cui anche il clima è mutato facendosi avido di neve. Una neve metafisica, che ovatta, attutisce e annulla l'orizzonte. E contribuisce a scandire la lentezza e il passo dell'indagine. Perché il genere (giallo, noir, thriller che dir si voglia) per Varesi è un "contenitore", un involucro per narrare storie e viscere la realtà, caricandola di considerazioni sociali e antropologiche.

Quando Benati tace, dopo l'ultima lettura, un applauso saluta l'autore, il critico e l'attore. Una terna vincente, che ci ha fatto riflettere, per un'ora e mezzo. Ancora il numero 3, mi dico, mentre mi avvio nel buio. 3 volte grazie a te, Valerio per la lucidità intellettuale con cui racconti il presente e il disagio sociale che ci avvolge!

Il Commissario Soneri e la mano di dio (Frassinelli Editore) di Valerio Varesi - ISBN: 8888320474 - ISBN-13: 9788888320472 - € 18,00