"Una risata vi seppellirà". E' questo il celebre motto del '68 che si adatta perfettamente a presentare il romanzo I ciccioni esplosivi, opera prima di Pelagio D'Afro.

Se è vero che l'obesità è il male del secolo e il terrorismo islamico la fobia più grande del mondo occidentale, perchè non provare a esorcizzarli con l'ironia e il sorriso?

Sono queste, infatti, le armi che l'autore decide di utilizzare per presentarsi sul panorama editoriale con un romanzo coraggioso e sopra le righe, che dividerà il pubblico tra chi lo amerà alla follia e chi lo detesterà dalla prima all'ultima riga.

Proprio così, perchè I ciccioni esplosivi non ammette mezze misure.

In una tranquilla cittadina marchigiana, dal nome improbabile di Gomitona, si verifica una strana serie di esplosioni che coinvolgono persone obese, frequentatrici di una palestra locale. Un serial killer si aggira per la città? Oppure si tratta di una nuova forma di terrorismo?

Tre vispi e coloriti vecchietti si trovano invischiati nella vicenda, coinvolti dalla bella Simona, istruttrice di fitness e loro nipote. Tra gli altri indagano sulla vicenda Dante Iaccarino, ispettore che cita a memoria la Divina Commedia; Giulia Bertolazzi, in arte Regina, prostituta bellissima e affascinante; Luisa Pellegrini "commissaria" rigida e, si sospetta, frigida.

Le vicende si intrecciano, fino all'epilogo, ancor più esplosivo del resto del romanzo, dove tutti i nodi vengono al pettine e dove ogni personaggio trova la propria strada.

Inutile svelare ulteriori particolari sulla trama in questa recensione. Basti sapere che chi sceglierà di leggere I ciccioni esplosivi non potrà restare indifferente. Non si troverà davanti a un capolavoro letterario, ma di sicuro a una storia che lascia il segno.

Le quattro personalità di questo autore multiplo si sono miscelate e amalgamate fino a creare il giusto mix: un tocco di barocco di Giuseppe D'Emilio, uno sguardo all'economia globale da parte di Arturo Fabra, un po' di sfacciato godimento di Roberto Fogliardi, un pizzico di aulicità dove passa Alessandro Papini e.... BOOM! Ecco a voi I ciccioni esplosivi.

Una nota di merito va, infine, all'editore Montag, piccola realtà, che ha investito con coraggio su un'opera di difficile collocazione in Italia, dove la letteratura comica ha trovato sbocco solo in un autore come Stefano Benni, ma che pare non avere altri spazi di mercato.