E' etichettato come thriller, ma in realtà è un horror, come forse non se ne leggono più. Il Necromane, di Davide Lorenzelli è un romanzo d'esordio, edito da La Corte, con un innegabile coraggio.

Un libro piuttosto breve, ma molto denso, che risente del fatto di essere un'opera prima nella costruzione e nella gestione della trama.

L'autore infatti si sofferma su dettagli e particolari, inserendo personaggi e situazioni, ma perde di vista l'insieme. Il risultato è una storia sfilacciata, disarticolata, molto truculenta e sanguinaria. Moltissimi i personaggi che si susseguono rapidi, tanti omicidi, per sole 152 pagine, episodi abbandonati  a se stessi...

Una cosa però va riconosciuta: il lettore viene comunque preso dalla storia, legge voracemente per capire dove andrà a parare, poco importa che tutti i nodi non verranno mai al pettine e tante domande non avranno mai risposta.

Altra nota di merito va all'atmosfera. Senza un ordine preciso, in echi che richiamano certe suggestioni, l'autore è riuscito a creare un'atmosfera nera, asfissiante e claustrofobica che colloca la vicenda fuori da un tempo e uno spazio reali, ma che coinvolge e soffoca come un vero libro horror sa fare.

Perchè allora questo romanzo non merita 5 stelline? Perchè letterariamente parlando, in realtà non lascia molto.

Può senza dubbio piacere a chi ama un certo tipo di letture e di cinema, ma di fatto, sotto alla patina splatter, fatta di cadaveri, sangue, scene di sesso e particolari grotteschi, restano solo una sensazione un po' inquietante e una serie di immagini ben scritte, ma fini a se stesse. Non ha perciò quella struttura che lo può far definire un romanzo completo.