La scrittrice e poetessa australiana Dorothy Porter, è morta a Melbourne (Australia) all’età di 54 anni. “Nero come il giallo” si era occupato di lei nel recensire uno dei suoi libri più famosi La maschera di scimmia, un thriller scritto completamente in versi. Si tratta senza alcun dubbio di un’autrice tra le più innovative degli ultimi anni. La notizia della scomparsa è stata pubblicata ieri dal quotidiano inglese «The Guardian». Nata il 26 marzo 1954 a Sydney, Dorothy Porter è nota appunto per i suoi romanzi nei quali la narrazione è portata avanti attraverso la poesia. Una poesia “dura”, molto e volutamente segnata da stereotipi e “tic” della nostra società, tanto che si potrebbe, per certi tratti paragonarla allo stile “pulp”. Pubblicò il suo primo volume di poesia, “Little Hoodlum”, nel 1975, seguito da “Bison” (1979) e “The Night Parrot” (1984). Intorno ai trent’anni dichiarò pubblicamente la sua omosessualità. “The Monkey’s Mask” (1994, edizione italiana “La maschera di scimmia”, Fandango 1999) vede come protagonista una detective lesbica alle prese con donne “fatali” e con la scomparsa di una ragazza. Il libro è stato un best-seller, ottenendo anche un forte consenso della critica e riconoscimenti come il premio “The Age Poetry Book of the Year” nel 1994 e il National Book Council’s Banjo Poetry Prize nel 1995. È stato anche adattato per lo schermo con un film (un po’ lento) diretto da Samantha Lang nel 2001, e interpretato da Susie Porter e Kelly McGillis. Molte le opere più recenti di Dorothy Porter, fra le quali un romanzo in versi di fantascienza (sempre con protagonista il lesbismo) che ha vinto l’Adelaide Festival Awards John Bray Memorial Prize for Poetry nel 2004 e il South Australian Premier’s Award for Literature and for Poetry. Nel 2007 la Porter ha scritto di nuovo un giallo in versi intitolato “El Dorado”.