Nei pomeriggi di questa fine estate la schermitrice in cerca di pellicole nere ha alternato scelte incaute: come l’asfittico  Identikit di un delitto che attinge a piene mani da  Seven.  Ennesima variante del poliziotto Richard Gere) che a pochi giorni dalla pensione è costretto a  mettersi sulle tracce del serial killer,  che almeno in questo caso uccide senza lasciare poesie, carte da gioco, frasi della Bibbia o quiz. Una signora, riferendosi alla fotografia satura, commentava “ma tu guarda se si può pagare otto euro per delle immagini  così stinte…” e l’amica “mai come nel film di Tarantino dell’anno scorso, con la Iena  invecchiata di Fuga da New York, dove avevano  persino rotto la pellicola!”.

Sfida senza regole – Con Pacino e De Niro detective prossimi alla pensione, che devono acchiappare il serial killer che lascia poesie sui cadaveri…  gomito del tennista assicurato per tener desto il  vicino di poltrona appena  terminata la scorta di popcorn.

Il Cavaliere oscuro –  Vero. In questo Batman esiste solo Heath Ledger. Per il resto tre ore di cupezza condite da sbadigli e occhiate all’orologio, esposti  a un aria condizionata tale (il multisala agostano) che a Bologna fa rimpiangere le temperature tropicali del Rialto, tra genitori pentiti di aver portato i bambini a uno spettacolo tanto violento e diverso dal fumetto che ricordavano da ragazzi. All’uscita poi Batman nemmeno si ricorda (ma la prossima volta, perché tanto in agosto ci si ricade, si ricorderà di portare giacca a vento e  calzettoni di lana) 

A scelte più azzeccate come:  Burn after reading - A prova di spia. George Clooney aveva già fatto lo scemo in altri due film dei  Coen, ma il muscolare Brad Pitt no.

Paradisiaca visione saltellante con phon sul letto di Thelma in Thelma e Louise, istruttore di palestra legato corto, che ciuccia bibite energetiche e suscita tenerezze nei ginecei (E’ incredibile…” urlacchiavano le ragazze “…è pure simpatico!”). Ci si lascia travolgere dal promettente primo tempo per poi crollare nel secondo col moltiplicarsi dei cadaveri, in una trama che s’ingarbuglia sempre più, uscendo divertiti  ma vagamente dubbiosi.

Il matrimonio di Lorna – Matrimoni di convenienza con delitto. Inconsueto e crudele da seguire con interesse fino a dieci minuti dalla fine, quando i sensi di colpa postumi della protagonista ammazzano un finale che sarebbe stato altrimenti più convincente.

La mente corre alle tante pubblicazioni di Palazzo d’Accursio di vecchietti nostrani che impalmano femmine dell’Est con quarant’anni di meno e viene da chiedersi se mai qualcuno ha già preso spunto...

Denti  (vagina assassina). Sogno segreto di molte femmine e incubo di tanti maschi – a Bologna quest’estate il film sopravvive per pochi giorni in una sola sala, e alla visione pomeridiana si contano si e no  cinque o sei spettatori. Peccato. Grottesco, originale, divertente e mai volgare.  Le spettatrici pensano che un simile equipaggiamento potrebbe dare gran belle soddisfazioni. Mentre i maschi davanti a quelle evirazioni esibite non riescono a trattenersi da scaramantici toccamenti  a denti stretti.

 

Che lo schermo sia con voi!