Devo fare una doverosa premessa, e cioè che non solo non sono un aficionado di Segretissimo - la collana da edicola di spy story della Mondadori - ma anche che, fino a questo momento, non ne avevo letto nemmeno uno. Raramente inserisco nelle mie recensioni considerazioni personali, tuttavia nel caso dello speciale Legion mi pareva giusto farlo, e il motivo è semplice: Segretissimo gode di uno zoccolo duro di fan e una recensione positiva a questo speciale estivo 2008 rischiava di sembrare semplicemente l'entusiastica ed effimera scintilla di un groupie.

Niente di tutto questo, dunque; ma Legion, antologia curata da Fabio Novel, è una raccolta di prim'ordine, che si merita tutte le sue stellette. Anche e soprattutto per quei lettori che (come il sottoscritto) frequentano solo occasionalmente le storie di spionaggio.

Il senso dell'antologia, innanzitutto: chi segue ThrillerMagazine conosce già la rubrica "Spie nel mirino" (rubriche/spie_nel_mirino) di Fabio Novel, dedicata all'approfondimento della spy story e soprattutto di quella "legione" di autori italiani che scrivono romanzi per Segretissimo celandosi dietro uno pseudonimo anglofono o comunque straniero. Si tratta di una politica editoriale ingenua o forse semplicemente solo un po' datata, ora che le penne nostrane non solo sono state sdoganate in molti ambiti letterari, ma spesso addirittura hanno mostrato di avere molte cose da insegnare agli autori stranieri. Tanto che il nuovo corso della collana da edicola ospita da un po' (e ospiterà sempre più spesso) romanzi di autori italiani che possono finalmente presentarsi col proprio nome, anzi, sbandierando la propria appartenenza alla "legione italiana" come un marchio di qualità.

Ecco allora che Legion raccoglie racconti che riguardano i protagonisti delle varie saghe di questi autori, apparsi a più riprese nel corso degli anni. L'operazione è meritoria e di qualità sempre molto alta: decisamente la spy story, visti i tempi che corrono, rischia davvero di diventare la narrativa in grado di raccontare l'attualità, come e più del noir. Ognuno di questi racconti è a suo modo un piccolo "trailer", un antipasto che riesce nell'intento di far conoscere questa schiera di personaggi al lettore, incuriosirlo, fargli desiderare di recuperare i romanzi. Ci sono anche due ghiotte anticipazioni (in questo caso si tratta effettivamente di trailer), ossia i racconti di Tito Faraci e Franco Forte, preludio a romanzi che verranno. Le intelligenti introduzioni a ogni autore e a ogni racconto permettono infine di contestualizzare alla perfezione ciò di cui stiamo parlando.

Non entro nel merito delle singole storie (ci pensa Fabio Lotti poco più sotto), anche se quelle di Faraci, Mazzoni e Narciso mi sono parse di eccellente qualità letteraria. Di sicuro non siamo dalle parti della "narrativa da stazione", anzi, questa antologia non sfigurerebbe affatto sugli scaffali delle librerie, all'interno di collane più blasonate.

(Lorenzo Trenti)

Da infarto…

Per un bel po’ sono stato indeciso tra la solita copertina gialla ed una nera. Ho anche sbuffato per l’ improvvisa incertezza. Perché sapevo che la scelta avrebbe avuto un certo riflesso sulla mia vita emotiva. Trame troppo forti mi creano affanno e batticuore. Poi mi sono buttato. Ho chiuso gli occhi e ho scelto quella nera. Legion, una antologia di racconti di Supersegretissimo curati amorevolmente da Fabio Novel (bella presentazione e notevoli i profili degli autori). Per la precisione dieci. E altrettante penne coi fiocchi. O la va o la spacca. Se ci lascio la buccia meglio su un libro che sul letto di un ospedale (mi sono detto).

Contratto veneziano di Stefano Di Marino ha aperto le danze. Con quel suo Chance Renard, il Professionista, sempre all’erta, pronto a menar fendenti e a scaricare piombo da tutte le parti. Questa volta è stato chiamato a Venezia per proteggere un certo dottor Loredan dalle mire (non propriamente amorose) di Atonia Lake, una “assassina di pietra” dai capelli rossi. Una lotta mica facile…

A ruota Rifiutato dal mare di Claudia Salvatori, praticamente il tentativo di Walkiria Nera di far restare nella Germania di Hitler il fisico italiano Ettore Majorana per i suoi studi sull’energia nucleare. Un lavoro di approfondimento su questo particolare personaggio della storia, sparito improvvisamente il 25 marzo 1938. Ho tirato un po’ il fiato.

Per poco. Che è arrivata la sferzata di Mattatoio di Tito Faraci con la descrizione minuziosa di una tortura. A danno di Wade. Botte, tagli, squarci, chiodi sparati nelle gambe e nei bracci, ossa rotte, sangue. E Wade che si ostina a non parlare. E quando parla…ma ha un piano che richiede ancora sofferenza.

E poi via via tutti gli altri: Private Rendition di Massimo Mazzoni, Dili Overnight di Giancarlo Narciso, Acciaio di Franco Forte, Domino di Dario Costa, Il gioco degli specchi di Andrea Carlo Cappi, Sopravvivere alla paura di Gianfranco Nerozzi, Joshua Tree di Alan D. Altieri. Con i loro eroi che cito alla rinfusa come Banshee, Stal, Dario Costa, Margot de Weers, Kane, Carlo Medina, Marc Ange.

Un groviglio di situazioni pazzesche, di lotta all’ultimo colpo, arti marziali, cazzotti, fendenti, ginocchiate da tutte le parti (occhio ai “gioielli” se siete vicini a Margot), di inseguimenti, sparatorie, adescamenti, tradimenti (mai fidarsi delle belle gnocche…), corse di qui, corse di qua. E in tutti i luoghi del mondo: a Milano come a Timor Est, a Venezia come nella inventata Transnistria, a Budapest come a Beirut e non sto a farla lunga che avete capito. E sangue e orrore. E morte e morte e morte in un mondo malato fradicio dove l’aspetto più gentile è il commercio delle armi.

Al termine della lettura sono ancora vivo. Con un inquietante tremore alle mani.

(Fabio Lotti)