Sarà interpretato da Alessandro Preziosi il personaggio che Carlo Lucarelli fa muovere durante la repubblica di Salò e la sua caduta. Il Commissario De Luca, protagonista di tre romanzi pubblicati dalla Sellerio (Carta Bianca, L'estate torbida e Via delle Oche) sarà in TV su Rai Uno a partire dal 27 aprile 2008 (seguirà il secondo episodio il 28 aprile, il terzo il 4 maggio e il quarto e ultimo l'11 maggio. Si tratta di 4 film TV che oltre a riprendere le tre avventure di De Luca letterario lo vedranno in un quarto episodio tratto dal romanzo Indagine non autorizzata (Premio Alberto Tedeschi 1993, pubblicato inizialmente dal Giallo Mondadori e poi ristampato da Hobby & Work). In questo quarto episodio De Luca sostituirà il protagonista originale, l'ispettore Marino, che svolgeva le proprie funzioni durante il fascismo.

E proprio da questo romanzo comincia la serie TV Il commissario De Luca: Riccione, XVI anno dell'era fascista. A due passi dalla villa dove il Duce trascorre le vacanze, viene trovato sulla spiaggia il cadavere di una bella quanto chiacchierata ragazza. Per chiudere frettolosamente il torbido "caso", che rischia di tirare in ballo gerarchi senza scrupoli, viene accusato il convivente della donna. Ma il troppo volenteroso e ostinato commissario De Luca continua le indagini e scopre il vero colpevole. La "ragion di Stato" gli renderà però impossibile l'arresto.

I quattro film TV sono prodotti da Raifiction con Grazia Volpi della Ager 3 e hanno la regia di Antonio Frazzi. Kasia Smutniak, Raffaella Rea e Ana Caterina Morariu sono le figure femminili che si alternano a fianco del protagonista.

De Luca è un poliziotto scomodo, antieroe per eccellenza. Le storie del commissario sono ambientate in un periodo che va dal 1938 al 1948, dal fascismo agli albori della Repubblica. E se il commissario deve prima vedersela con le camicie nere, poi dovrà fare i conti con la nuova classe politica democristiana.

De Luca si trova invischiato nel difficile passaggio dal regime alla lotta partigiana. Eroe per caso, antieroe per vocazione: troppo bravo e troppo "pulito" per non diventare molto scomodo, non solo durante il fascismo, ma anche dopo.