Die Hard Vivere o morire è un film ricco di azione e pervaso di umorismo.

Il protagonista è sempre lui: John McClane (impersonato da Bruce Willis).

Durante il weekend del 4 luglio, un attacco alla vulnerabile infrastruttura informatica degli Stati Uniti mette in ginocchio l’intera nazione. La misteriosa figura che si cela dietro al disegno di distruzione non ha trascurato nessun dettaglio digitale, ma non ha minimamente pensato all’imprevisto analogico e vecchio stile che può far andare all’aria i suoi piani: John McClane.

Reduce dall’ennesima discussione con la figlia adolescente Lucy, McClane deve rintracciare un giovane hacker, Matt Farrell, che deve essere interrogato dal FBI.

È in corso un attacco alla vulnerabile infrastruttura degli Stati Uniti, che sta progressivamente bloccando il paese. Il misterioso artefice del piano, Thomas Gabriel, porta avanti con molte mosse di anticipo rispetto a McClane l’inverosimile partita, nota ai super-maghi dell’informatica tra cui Farrell come "liquidazione totale".

"Uno degli aspetti più eccitanti nell’interpretare McClane è che il personaggio non è per nulla un supereroe", dichiara Willis. "Non ha poteri o capacità speciali. È un uomo comune in cui tutti possono identificarsi. Anche se sfruttiamo sempre al massimo la tecnologia per creare grandi sequenze di azione, penso che la normalità e il senso dell’umorismo siano gli elementi che attirano veramente il pubblico."

La sceneggiatura di Mark Bomback, basata su una storia scritta da lui e da David Marconi, ha suscitato l’interesse di Willis, che però non si è vincolato al progetto finché il regista Len Wiseman non ha accettato di dirigere il film. Willis aveva visto il thriller di Wiseman Underworld: Evolution ed era rimasto colpito dalla sua singolare visione.

Il regista voleva che McClane fosse reale e ricorda, all’epoca della stesura iniziale della sceneggiatura, una situazione che richiedeva una modifica perché McClane appariva poco credibile. "È una scena in cui McClane entra in una stazione di polizia e chiede: 'Posso dare una mano?'. Quando ho detto: 'McClane non chiede se può dare una mano, mai', Bruce si è illuminato".

Willis voleva anche essere certo che la sceneggiatura non ignorasse il trascorrere del tempo. "Non pretendiamo che McClane sia lo stesso uomo del primo Die Hard", spiega l’attore. "Ovviamente, è più vecchio. La figlia Lucy, che lui ha conosciuto nel primo film quando era una bambina, è ora una studentessa al college. Lui è più stanco e cinico. E poi è importante sottolineare che McClane non si è mai considerato un eroe".

I film della saga Die Hard sono generalmente caratterizzati dall’azione ininterrotta.

Alcuni dei momenti più spettacolari del film:

— una berlina si cappotta per aria dirigendosi verso McClane e Farrell, rimbalzando e sfiorando i due per poi schiantarsi sulle automobili in transito;

— l’auto di pattuglia di McClane decolla come un missile centrando un elicottero;

— McClane e Mai (Maggie Q), fidanzata e spia-capo di Gabriel, si scontrano in un violento combattimento corpo a corpo in un’auto sospesa verticalmente nel condotto di un ascensore;

— un altro scagnozzo di Gabriel, Rand (interpretato dal celebre attore francese Cyril Raffaelli), salta da un edificio, atterra su un’unità di condizionamento, salta verso una scala antincendio, scivola lungo un’altra scala antincendio per poi dondolare lungo una terza scala antincendio, il tutto nell’arco di una ripresa, cosa che mai era stata tentata in precedenza in un film;

— durante una sequenza mozzafiato di inseguimento in autostrada, un jet Harrier insegue, fa fuoco e praticamente distrugge un TIR guidato da McClane.

"La preparazione e la realizzazione del film sono stati un combattimento quotidiano, ma sono estasiato dal lavoro che tutti hanno svolto", conclude Bruce Willis. "Molte persone amano questa saga e pensano che il primo film abbia reinventato il genere d’azione. Perciò, con Die Hard Vivere o morire non potevamo essere da meno. "Ho già dichiarato ufficialmente che il film è altrettanto buono, se non migliore, del primo della serie, perché dà agli spettatori tutto ciò che amano in Die Hard e in McClane, pur aumentando la posta in gioco e reinventando il terreno di scontro".