Si muove tra culti blasfemi e presenze demoniache, ricostruendo l'immagine di un mondo sotterraneo e arcano, il romanzo di Claudio Aita, A.D. 1033, appena pubblicato dalla Edizioni Il Molo di Viareggio nella collana Il Faro, dedicata al noir.

In sole 150 pagine si dipana un mistero ricco di colpi di scena e di eventi incredibili, attraverso le vicende di un monaco medievale, Fratello Gualberto, che, ospite in un monastero, scopre a poco a poco insieme al lettore una verità sconvolgente. Siamo nell'anno del Signore 1033, a mille anni esatti dalla morte e resurrezione di Gesù Cristo, momento in cui, come scrive l'Apocalisse di San Giovanni, citata in epigrafe al libro, Satana sarà lasciato libero dal carcere e uscirà ad ingannare le genti dei quattro angoli della terra. Non a caso il romanzo, scritto in uno stile volutamente arcaizzante, è ricco di richiami a questo e ad altri testi sacri. Richiami puntuali anche alla vita quotidiana che si svolgeva nei monasteri dell'epoca, tanto che A.D.1033 è popolato da personaggi protagonisti delle cronache dell'epoca.

Un racconto non lunghissimo, ma ciò nonostante pieno di colpi di scena, in un crescendo che terrà inchiodato il lettore fino a quell'epilogo che nessuno avrebbe mai assolutamente intuito. Molti i riferimenti alla vita concreta dei monaci, con spunti che derivano direttamente dalle cronache monastiche dell’epoca, fra miniatori e calligrafi all’opera, farmacie conventuali con il loro corredo di attrezzi ed erbe officinali e velenose, elezioni scandalose di abati e morti inspiegabili, strani luci nella foresta e rovine inquietanti. Mentre il tempo scorre lentamente, scandito dalle ore canoniche. Il medioevo non è mai stato così oscuro, allucinato e maledetto, in un miscuglio di generi, fra il giallo, il nero, il romanzo storico e il racconto esoterico e millenarista.

"Com'era potuto accadere? Perché un tale insopportabile timore lo attanagliava e faceva vacillare in lui la fiducia nell'Altissimo? Come poteva riuscire a liberarsi di quel grave sospetto che, pesante come un macigno, pareva volerlo soffocare, serrandogli il respiro? Era come se una mano sinistra e maligna gli opprimesse il petto, gli schiacciasse le costole e gli facesse schizzare il cuore, ormai impazzito e in procinto di scoppiare, fin nella gola."

Nato in Svizzera nel 1962 Claudio Aita vive attualmente in Toscana, a Firenze. Laureato con una tesi sulla Storia della Chiesa Cattolica è esperto di storia medievale e di religione, tanto che è l'editor di una collana sui rapporti tra religioni e culture alimentari per la casa editrice Nardini di Firenze.