Quali furono le reali circostanze della morte dello scrittore americano Edgar Allan Poe avvenuta il 7 ottobre 1849? E perché prima di spirare continuò a sussurrare una sola parola: "Reynolds! Reynolds"? A questo e altri quesiti riguardanti la vita di Edgar Allan Poe cerca di rispondere l'ultimo mistery di Matthew Pearl intitolato L'ombra di Edgar (Rizzoli) che sarà al centro di due lunghe interviste a Tutti i colori del giallo i prossimi sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre. Reduce dal grande successo di un bestseller come Il Circolo Dante (in cui raccontava sotto forma di thriller le vicessitudini della prima edizione dell'Inferno di Dante negli Stati Uniti, osteggiata dalla conservatrice Università di Harvard e promossa invece con coraggio dal poeta Longfellow), Matthew Pearl costruisce un raffinato romanzo storico in cui il ricco e giovane avvocato Quentin Hobson Clark, (modellato sui realmente esistiti George Eveleth e Philip Pendleton Cooke) cerca di indagare con tutti i mezzi a sua disposizione sulla morte di Poe, proprio pochi giorni dopo la sua dipartita.

Un'indagine che per il principe del foro diventerà una vera e propria ossessione che lo porterà a muoversi fra Baltimora e Parigi, alla disperata ricerca di indizi che gli chiarifichino che cosa era veramente successo nell'esistenza del poeta bostoniano pochi giorni prima della sua dipartita.

Che carattere aveva realmente lo scrittore americano Edgar Allan Poe? E' vero che i suoi colleghi giornalisti e scrittori l'avrebbero visto volentieri morto e che nessuno dei suoi parenti si sarebbe preoccupato della sua sorte? A quali reali personaggi si ispirò Poe per creare il detective Auguste Dupin (protagonista dei celeberrimi I delitti della Rue Morgue, Il mistero di Marie Roget e La lettera scomparsa)? Perché per un certo periodo scelse di celare la sua identirtà dietro la sigla E.S.T. Grey? A questo e altri quesiti cerca di rispondere Matthew Pearl nel suo ultimo appassionante mistery.