Usciva negli anni Novanta, in albi singoli, Pulp stories, saga fumettistica di matrice dichiaratamente tarantiniana di Diego Cajelli e Luca Rossi. Ora, a dieci anni di distanza, le Edizioni BD ripropongono la miniserie in un unico volume, all'interno della collana "Alta fedeltà" dedicata a ristampe di qualità.

La storia è dipinta in uno spigoloso bianco e nero senza mezze tinte, nel classico stile di Luca Rossi che abbiamo imparato ad apprezzare sulle pagine di Dampyr. Si tratta in qualche modo di un romanzo corale, che si ispira certo a Pulp Fiction in certe soluzioni (l'alternanza dei punti di vista, lo slittamento cronologico, la molteplicità dei personaggi tutti splendidamente caratterizzati) ma che poi trova una sua identità precisa e autonoma. Cajelli ai testi è in splendida forma: il "montaggio" è azzeccatissimo e senza respiro, mentre i personaggi sono un campionario chirurgico degli archetipi del pulp: il detective cinico, la femme fatale, il boss spietato, il killer dal cuore d'oro, il poliziotto sadico e violento, il gun nut... Non mancano infine vere e proprie perle, come le tavole "cartoonistiche" che trasformano i personaggi umani in animali antropomorfi (stile Looney Tunes) quando a guardarli è un certo personaggio dalla mentalità leggermente schizoide...

I "contenuti speciali" dell'albo riportano infine le note d'autore di Diego Cajelli, gli sketch preparatori di Luca Rossi e alcune pin up. Un grande volume, insomma, che anche a dieci anni di distanza si rivela, in tutta la sua potenza, come un'opera centrale nel panorama del noir italiano (non solo fumettistico).